L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO PER LA PACE IN ISRAELE: “ORA BASTA GUERRE!”

«Basta! Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre!»: è piuttosto netto l’appello lanciato da Papa Francesco durante l’Angelus in Vaticano per la situazione incandescente in Medio Oriente e in Ucraina. Ad una settimana dall’inizio della guerra tra Israele ed Hamas, il Santo Padre rinnova l’invito a tutte le comunità a pregare per la pace, richiamando i governanti della Terra all’impegno per impedire che altre vittime vengano “sacrificate” sull’altare dell’odio e del terrorismo.



Al termine dell’Angelus nel consueto messaggio a Piazza San Pietro, Papa Francesco ha spiegato di continuare a seguire «con tanto dolore quanto accade in Israele e in Palestina. Ripenso ai tanti…, in particolare ai piccoli e agli anziani. Rinnovo l’appello per la liberazione degli ostaggi e chiedo con forza che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto. Si rispetti il diritto umanitario, soprattutto a Gaza, dov’è urgente e necessario garantire corridoi umanitari e soccorrere tutta la popolazione». Le vittime sono già moltissime – i numeri del tutto provvisori parlano di circa 4mila morti in neanche una settimana – e l’appello risuona dunque ancora più forte dalla balconata in Vaticano: «Per favore, non si versi altro sangue innocente, né in Terra Santa, né in Ucraina o in qualsiasi altro luogo! Basta! Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre! La preghiera è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra. Invito tutti i credenti ad unirsi alla Chiesa in Terra Santa e a dedicare martedì prossimo, il 17 ottobre, alla preghiera e al digiuno» (iniziativa lanciata dal Patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa.



“FORSE MIEI AMICI TRA LE VITTIME”: PAPA FRANCESCO CHIAMA IL PARROCO DI GAZA

Dialogando al telefono ieri sera con il giornalista ed amico israeliano Enrique Cymerman – come mostrato sulle sue pagine social – Papa Francesco avrebbe riconosciuto che diversi suoi amici argentini sarebbero morti tra le vittime di Hamas negli attacchi terroristici contro lo Stato ebraico. Il cronista e inviato di guerra al telefono con il Santo Padre, rilancia l’ANSA, lo ha informarlo che diversi argentini sarebbero stati vittima di Hamas in questi giorni, tra morti, ostaggi e feriti.

Il Papa ha risposto con un laconico «lo so, lo so» dicendo poi di essere «molto vicino» all’intero popolo in Terra Santa: non solo, ha poi dato disponibilità di incontrare le famiglie degli ostaggi israelo-argentini che avrebbero espresso, attraverso il giornalista, questo desiderio. Avrebbe poi confidato con l’amico Cymerman, «Penso che sicuramente qualche mio amico è tra loro». Intanto sempre ieri Papa Francesco ha sentito per la seconda volta nel giro di pochi giorni il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, manifestando tutta la sua preoccupazione per la situazione nella Striscia: «ci ha chiesto di proteggere i bambini. Lui sa che, oltre i bambini della parrocchia, ospitiamo bambini cristiani e bambini musulmani, oltre ai disabili e ai feriti curati dalla suore di Madre Teresa. Sono centinaia di persone sotto la nostra responsabilità. il Papa sa tutto questo e ha ancora manifestato la sua vicinanza» – ha chiamato anche la parrocchia – «la sua benedizione e la sua preghiera e sta facendo il suo meglio per avere una piccola finestra di speranza». Il Santo Padre avrebbe poi confidato al parroco di Gaza di essere impegnato con tutta la diplomazia vaticana a cercare di aprire «corridoi umanitari per le migliaia di persone che in questo momento ne hanno bisogno».