Papa Francesco ha la bronchite. Dopo lo stato influenzale comunicato sabato scorso, che lo ha costretto a saltare le udienze dello stesso giorno, a dire l’Angelus domenica in collegamento video e a non presenziare alla Cop 28 di Dubai, il Santo Padre è uscito allo scoperto spiegando di essere in questo momento malato: «Sono vivo e mi sto curando, ho una bronchite acuta e infettiva». Le parole sono riportate da Il Gazzettino che racconta di un Pontefice che comunque scherza, è di buon umore, nonostante il pallore, gli occhi cerchiati e il respiro corto con ogni tanto un colpo di tosse.
Papa Francesco ha aggiornato sulle sue condizioni di salute in occasione della quarta udienza della mattinata, lasciandosi andare ad un bilancio circa le sue condizioni fisiche, come del resto si stava domandando tutto il mondo. Già ieri Papa Francesco, dopo l’annuncio dell’annullamento del viaggio a Dubai, aveva deciso di non leggere, lasciando posto ad un suo assistente, per una voce non al 100%, e oggi Sua Santità ha spiegato di avere appunto la bronchite. Papa Francesco si è già sottoposto a tutti i controlli del caso e sabato pomeriggio, subito dopo la notizia dell’influenza, si era sottoposto ad una tac all’ospedale che aveva comunque escluso che si trattasse di polomonite.
PAPA FRANCESCO: “IL MEDICO NON MI HA PERMESSO DI ANDARE A DUBAI”
Parlando con alcuni studiosi facenti parte di un seminario sull’etica in ambito sanitario, Francesco ha ironizzato: «Come potete vedere, sono vivo. Il medico non mi ha permesso di andare a Dubai. Il motivo è che lì fa troppo caldo e si passa dal caldo all’aria condizionata. E questo in questa situazione bronchiale non è conveniente. Grazie a Dio non era polmonite. È una bronchite molto acuta e infettiva. Non ho più la febbre, ma sono ancora sotto antibiotici e cose del genere».
Bergoglio è quindi tornato serio, e dopo un discorso sulla necessità di offrire speranze a chi è in stato di fragilità ha spiegato: «Perdonatemi se non riesco più a parlare, ma non ne ho la forza. Quindi vorrei salutarvi, quindi, se facciamo in fretta, venite uno alla volta, avvicinatevi, perdonatemi se rimango seduto a salutarvi, uno alla volta», prima appunto di congedarsi.