L’INTERVISTA DEL PAPA SULLA GUERRA IN UCRAINA E L’”IDEALIZZAZIONE” DELLA RUSSIA: L’ACCUSA DI PADRE GUZYNSKI
Collaboratore di Solidarność, attivista del movimento “Libertà e Pace” e figura di punta del cattolicesimo polacco durante l’epoca comunista degli ultimi anni URSS: padre Pawel Guzynski, domenicano premiato con la Croce della Libertà e della Solidarietà, non valuta molto positivamente le recenti dichiarazioni di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina. In particolare è l’intervista alla RSI del Pontefice a non aver convinto, né il docente accademico di Rotterdam né larga parte della Chiesa in Polonia, storicamente di netta opposizione alle ingerenze della Russia: «Il Pontefice è infallibile in materia di fede e morale. Ma sull’argomento della guerra in Ucraina, Francesco è chiaramente condizionato dal contesto culturale in cui è cresciuto, e ha agito come vescovo sudamericano», così il sacerdote polacco intervistato oggi da “La Stampa”.
Secondo padre Guzynski il Papa sembra quasi «idealizzare le aspirazioni della Russia soffocate dall’Occidente», e per questo motivo le dichiarazioni di Bergoglio appaiono quasi più vicine «alla retorica del Cremlino». Sebbene non vengano considerati i vari appelli lanciati fin dall’inizio della guerra da Papa Francesco tanto alla Russia di Putin quanto a tutti gli altri attori internazionali, per il domenicano polacco l’ammissione è amara: «per la prima volta nella mia vita sento la mancanza di Giovanni Paolo II. Il Papa polacco non avrebbe mai detto qualcosa del genere. Francesco sembra non comprendere pienamente chi sia Putin e che cosa sia la Russia».
IL DOMENICANO POLACCO SULL’ANTICAMERICANISMO DI PAPA FRANCESCO: “IN POLONIA NON CONDIVIDONO”
Come già detto durante l’intervista a “La Stampa”, padre Guzynski insiste sulle origini culturali e geografiche di Jorge Mario Bergoglio per comprendere il perché di quelle dichiarazioni sulla “bandiera bianca” e sulla necessità di negoziare per Kiev: «Papa Francesco ha assorbito il sospetto verso gli Stati Uniti e i colonizzatori europei del Sud America quasi dal latte materno. Rifiuta totalmente di essere il Papa della Nato e degli Stati occidentali».
Il predicatore e noto volto tv in Polonia, lo Stato ultra-cattolico non sembra aver preso benissimo le parole di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina: «I polacchi ricordano che Papa Gregorio XVI condannò l’insurrezione polacca contro la Russia del 1830. Ecco perché le parole di Papa Francesco non sono condivise. Tali parole sono inaccettabili per noi e, inoltre, molto dannose per tutta la Chiesa». Secondo padre Guzynski l’Ucraina non deve fare il primo passo in quanto non ha in alcun modo prosato la Russia, che resta l’unico aggressore, mentre di contro il Cremlino «non sta rispettando alcun accordo. Dove c’è spazio per la negoziazione? L’Ucraina deve difendersi dall’aggressione russa, e i Paesi che possono devono aiutarla a farlo, perché l’alternativa è un conflitto globale». La paura resta la stessa, quella di una guerra nucleare, e per questo ben vengano tutte le possibili mosse in campo dell’Occidente, fin l’invio di truppe militari Nato in Ucraina, come già proposto dalla Polonia: «Una tregua è raggiungibile solo se la Russia viene fermata con la forza. Pertanto, tutti noi in Europa abbiamo il dovere di contribuire a questo. È tempo di lasciar perdere tutte le illusioni e imparare dagli sbagli che l’Europa ha commesso prima della seconda guerra mondiale», conclude padre Pawel Guzynski.