Papa Francesco continua il ciclo di catechesi sul discernimento parlando della vita spirituale e delle sue “password“: “parole-chiave” che il diavolo conosce bene e mediante le quali tenta l’animo umano. “Un buon discernimento richiede anche la conoscenza di sé stessi – riporta Vatican News – Perché coinvolge le nostre facoltà umane: memoria, intelletto, volontà, affetti“. Nell’udienza generale di oggi, Papa Francesco pone l’attenzione ai lati umani più sensibili, alle cose belle ma illusorie, al modo in cui il diavolo riesce a manipolarci.



Il pontefice parte proprio dalle “password spirituali”, ovvero a “quelle parole che ci toccano il cuore perché rimandano a ciò a cui siamo più sensibili”. Proprio la sensibilità delle parole facilità i disegni del “diavolo tentatore” che conosce le parole-chiave e tocca i nervi scoperti con la tentazione e l’illusione. La manipolazione tentatrice avviene con delle attrattive: quelle dei titoli di studio, della carriera e delle relazioni umane.



Papa Francesco, la conoscenza di sé stessi è un’arma contro le manipolazioni del diavolo

Papa Francesco mette in guardia dai pericoli della tentazione del diavolo. Alle migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro per la catechesi odierna sul discernimento, il pontefice ha invitato a “conoscere sé stessi” perché coinvolge le facoltà umane della memoria, dell’intelletto, della volontà e degli affetti. “Spesso non sappiamo discernere perché non ci conosciamo abbastanza e non sappiamo cosa vogliamo veramente – ha detto Papa Francesco durante l’udienza – L’ostacolo più grande al discernimento e alla vera crescita nella preghiera non è la natura intangibile di Dio, ma il non voler conoscerci per come siamo veramente“.



La tentazione e l’illusione sono, per Papa Francesco, fattore di disorientamento dell’animo umano, perni del diavolo che portano a un senso di vuoto e di tristezza, stati d’animo indicativi dell’aver preso una strada non giusta. Ed è ciò che può accadere – come spesso succede – nella vita e nelle relazioni di tutti i giorni, anche in cose lodevoli come il titolo di studio, la carriera, le relazioni umane. “Se non siamo liberi – conclude Papa Francescorischiamo di nutrire aspettative non reali“. E, riporta ancora Vatican News, invita a guardare dentro sé stessi, ammonendo: “Quando pensi a uno studio che stai facendo, promuovi te stesso o vuoi servire la comunità?“.