Una lunghissima preghiera dedicata ai lavoratori è stata celebrata da Papa Francesco nel Cantiere di Mahatazana ad Antananarivo – gestito dall’opera umanitaria “Città dell’amicizia” ad Akamasoa, fondata dal padre argentino Pedro Opeka allievo di Bergoglio – davanti a centinaia di migliaia di persone accorse ancora per sta vicino dal Santo Padre in viaggio nell’isola africana. Poco dopo il Papa si è recato nel collegio di Saint Michel dove si è intrattenuto a lungo con i sacerdoti per riaffermare la centralità della missione e l’invito a testimoniare la fede senza frenarsi: «Non potremo mai vincere con le nostre sole forze il potere di Satana, ma certo lo potremo nel nome di Gesù» ha riaffermato il Pontefice, non prima di aggiungere «Ognuno di noi può dare testimonianza di quelle battaglie… e anche di alcune sconfitte. Quando voi menzionate gli innumerevoli campi in cui svolgete la vostra azione evangelizzatrice, state sostenendo quella lotta nel nome di Gesù». In chiusura sempre Papa Francesco ai preti del Madagascar aggiunge «Sconfiggiamo lo spirito malvagio sul suo stesso terreno: lì dove ci invita ad aggrapparci a sicurezze economiche, spazi di potere e di gloria umana, rispondiamo con la disponibilità e la povertà evangelica che ci porta a dare la vita per la missione. Non lasciamoci rubare la gioia missionaria!». (agg. di Niccolò Magnani)
PAPA IN MADAGASCAR: “LA VITA NUOVA DI GESÙ”
Si è conclusa in un bagno di folla la Santa Messa di Papa Francesco in Madagascar, nel suo ultimo giorno sull’isola africana prima di dirigersi domani nel terzo e ultimo appuntamento del suo maxi viaggio in Africa: un milione di persone, una preghiera comune davanti al Santo Padre e l’invito di Bergoglio a quella “vita nuova” testimoniata da Gesù. «Le esigenze che Gesù indica cessano di essere pesanti proprio quando si inizia a gustare la gioia della vita nuova, che nasce dal sapere che Gesù ci è venuto a cercare, anche quando eravamo persi»; il Papa lo chiama “un umile realismo” quello spirito tipicamente cristiano, auspicando che si abbia anche in Madagascar il desiderio di renderlo luogo «in cui il Vangelo diventi vita». Al termine della Santa Messa, il Santo Padre ha benedetto e offerto il popolo malgascio alla Madonna: «Ed ora ci rivolgiamo in preghiera alla Vergine Santa, nel giorno in cui ricordiamo la sua nascita, aurora di salvezza per l’umanità. Maria Immacolata, che voi amate e venerate come vostra Madre e Patrona, accompagni sempre il cammino del Madagascar nella pace e nella speranza». (agg. di Niccolò Magnani)
PAPA FRANCESCO “LA SCHIAVITÙ DEL SÈ STESSI”
Confermato poco più di un milione di persone la marea di fedeli che ha partecipato alla Santa Messa di Papa Francesco nella capitale del Madagascar poco fa: al suo arrivo e poi al termine della cerimonie, sulla spianata del campo diocesano di Soamandrakizay il Pontefice è stato accolto dalla folla festante che lo ha salutato sventolando bandierine. «Quanti uomini e donne, giovani, bambini soffrono e sono totalmente privi di tutto! Questo non fa parte del piano di Dio», ha “gridato” Papa Francesco durante l’omelia davanti alla folla sterminata, «Quanto è urgente questo invito di Gesù a morire alle nostre chiusure, ai nostri orgogliosi individualismi per lasciare che lo spirito di fraternità – che promana dal costato aperto di Cristo, da dove nasciamo come famiglia di Dio – trionfi, e ciascuno possa sentirsi amato, perché compreso, accettato e apprezzato nella sua dignità». Per Papa Francesco, davanti ai giovani e ai tantissimi giunti da ogni parte del Madagascar, la peggior schiavitù possibile è «vivere per sé stessi: È la tentazione di chiudersi nel proprio piccolo mondo che finisce per lasciare poco spazio agli altri: i poveri non entrano più, la voce di Dio non è più ascoltata, non si gode più la dolce gioia del suo amore, non palpita più l’entusiasmo di fare il bene… Molti, in questo rinchiudersi, possono sentirsi apparentemente sicuri, ma alla fine diventano persone risentite, lamentose, senza vita». (agg. di Niccolò Magnani)
LA MESSA CON UN MILIONE DI PERSONE
E’ in corso in questi istanti la messa di Papa Francesco, celebrata presso il campo diocesano di Antananarivo, capitale del Madagascar. Dopo il Mozambico, il Santo Padre sta proseguendo il suo viaggio apostolico in Africa, e dinanzi a migliaia di fedeli ha spiegato: “Chiunque non è in grado di vedere l’altro come un fratello – le parole riportate dall’agenzia Adnkronos – di commuoversi per la sua vita e la sua situazione, al di là della provenienza familiare, culturale, sociale, non può essere discepolo di Cristo: il suo amore e la sua dedizione sono un dono gratuito di tutti e per tutti”. Bergoglio sottolinea come camminare al seguito di Gesù non sia molto riposante: “la vita nuova che Cristo ci propone – osserva il Pontefice – sembra scomoda e si trasforma in una scandalosa ingiustizia per coloro che credono che l’accesso al Regno dei Cieli possa limitarsi o ridursi solamente ai legami di sangue, all’appartenenza a un determinato gruppo, a un clan o una cultura particolare”.
PAPA FRANCESCO IN MADAGASCAR, DIRETTA VIDEO STREAMING
Ma è fin troppo facile cadere nella corruzione e nei favoritismi: “quando la parentela diventa la chiave decisiva e determinante di tutto ciò che è giusto e buono – avverte Sua Santità – si finisce per giustificare e persino consacrare alcuni comportamenti che portano alla cultura del privilegio e dell’esclusione, favoritismi, clientelismi e quindi corruzione”. Il Papa sottolinea come sia molto difficile seguire la strada indicata dal Signore quando si vuole identificare il Regno dei Cieli con i propri interessi personali, o per una qualche ideologia che poi finisce per strumentalizzare il nome di Dio “o la religione per giustificare atti di violenza, di segregazione e persino di omicidio, esilio, terrorismo ed emarginazione”. Il Maestro, aggiunge Papa Francesco, ci incoraggia a costruire la storia con la fraternità e la solidarietà “nel rispetto gratuito della terra e dei suoi doni contro qualsiasi forma di sfruttamento”. Qundi invita i presenti ad aprire gli occhi: “Guardiamoci intorno: quanti uomini e donne, giovani, bambini soffrono e sono totalmente privi di tutto! Questo non fa parte del piano di Dio”.