L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO CONTRO “LA FOLLIA DELLA GUERRA”

«In nome di Dio fermate la follia della guerra»: a due settimane dall’Angelus dove Papa Francesco aveva sconvolto il mondo della diplomazia con il suo duplice accorato appello a Putin e Zelensky per far terminare la guerra e accettare i negoziati di pace, – e il giorno dopo l’Udienza in San Pietro con Comunione e Liberazione – il Santo Padre torna ad ammonire la comunità internazionale (in primis il Cremlino). «Chiedo in nome di Dio che si metta fine alla follia crudele della guerra!», questo è l’appello lanciato da Papa Francesco nel libro “Vi chiedo in nome di Dio. Dieci preghiere per un futuro di speranza”, anticipato oggi da “La Stampa” con un brano tratto dall’edizione in uscita.



Francesco continua senza sosta a svegliare le coscienze di tutti su quanto sta avvenendo in Ucraina (ma non solo), con il rischio di una terza guerra mondiale atomica sempre più potenzialmente vicina. «La sua persistenza tra noi è il vero fallimento della politica», scrive Papa Bergoglio riferendosi alla guerra in corso in Ucraina, «ha messo le coscienze di milioni di persone del centro dell’Occidente davanti alla cruda realtà di una tragedia umanitaria che già esisteva da tempo, ci ha mostrato la malvagità dell’orrore bellico». Secondo Papa Francesco, non esiste occasione in cui «una guerra si possa considerare giusta. Non c’è mai posto per la barbarie bellica».



GUERRA UCRAINA-RUSSIA, PAPA FRANCESCO: “SI RISCHIA LA CATASTROFE NUCLEARE”

Papa Francesco cita Virgilio che con il suo celebre verso «Non dà salvezza la guerra!» Già duemila anni fa metteva in guardia l’umanità dall’orrore dello scontro e della guerra. «Oggi, mentre chiedo in nome di Dio che si metta fine alla follia crudele della guerra, considero inoltre la sua persistenza tra noi come il vero fallimento della politica», scrive all’inizio del testo disponibile anche su Vatican News. «Nel secolo scorso, in appena un trentennio, l’umanità si è scontrata per due volte con la tragedia di una guerra mondiale. Sono ancora tra noi persone che portano incisi nei loro corpi gli orrori di quella follia fratricida. Molti popoli hanno impiegato decenni a riprendersi dalle rovine economiche e sociali provocate dai conflitti. Oggi assistiamo a una terza guerra mondiale a pezzi, che tuttavia minacciano di diventare sempre più grandi, fino ad assumere la forma di un conflitto globale», sottolinea il Santo Padre mettendo sull’attenti da una potenziale «catastrofe nucleare».



«La guerra è anche una risposta inefficace: non risolve mai i problemi che intende superare. Forse lo Yemen, la Libia o la Siria, per citare alcuni esempi contemporanei, stanno meglio rispetto a prima dei conflitti? Se qualcuno pensa che la guerra possa essere la risposta, sarà perché sbaglia le domande. Il fatto che noi a tutt’oggi ci troviamo ad assistere a conflitti armati, a invasioni o a offensive lampo tra paesi, manifesta la mancanza di memoria collettiva», ribadisce Papa Francesco appellandosi alle autorità locali, nazionali e mondiali. Da queste entità e dalla loro iniziativa dipende la fine di ogni guerra: «E a loro, facendo questa mia richiesta in nome di Dio, domando anche che si dica basta alla produzione e al commercio internazionale di armi», e che sia estirpata l’arma atomica in quanto «L’esistenza delle armi nucleari e atomiche mette a rischio la sopravvivenza della vita umana sulla terra». La via della soluzione proposta dalla Chiesa Cattolica, ovvero dal Vangelo di Cristo, è semplice e netta come ricorda Papa Francesco: «servono dialogo, negoziati, ascolto, abilità e creatività diplomatica, e una politica lungimirante capace di costruire un sistema di convivenza che non sia basato sul potere delle armi o sulla dissuasione».