PAPA FRANCESCO ANDRÀ IN UCRAINA: LA CONFERMA DALL’AMBASCIATA

Dopo le conferme nei mesi scorsi dallo stesso Vaticano, ora c’è anche una data: Papa Francesco andrà in Ucraina e lo farà nei primi giorni di settembre, appena prima la visita del 13-15 agosto in Kazakistan. La conferma è giunta dall’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede, Andrii Yurash, all’indomani dell’incontro in Vaticano con il Santo Padre: «L’Ucraina da tanti anni, e soprattutto dall’inizio della guerra, aspetta il Papa e sarà lieta di salutarlo prima del viaggio in Kazakistan», è il tweet dell’ambasciatore con il quale “anticipa” la comunicazione della Sala Stampa vaticana che giungerà nei prossimi giorni. Dato la delicatissima situazione internazionale in corso in Ucraina, con una guerra da oltre 5 mesi scatenata dalla vicina Russia a cui il Papa continua incessante a invocare la pace e il dialogo per fermare la possibile “terza guerra mondiale”.



Dopo il viaggio in Canada, molto faticoso a livello fisico per Francesco, sono le condizioni di salute del Papa a dettare l’agenda: una volta però che è stata confermata la visita in Kazakistan, ecco mantenere subito fede alla promessa di qualche mese fa dello stesso Papa Francesco, quando disse «E ora è possibile, dopo il mio ritorno dal Canada, che io riesca ad andare in Ucraina. La prima cosa da fare è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma vorrei andare in entrambe le capitali». L’iter sarà però diverso in quanto in realtà la prima ad essere visitata dal Santo Padre in settembre sarà l’Ucraina e non la Russia.



IL VERTICE PAPA-KIRILL INVECE SLITTA DOPO IL VIAGGIO IN KAZAKISTAN

Le previsioni fatte in queste settimane fuori dal Vaticano si sarebbero dunque avversate: l’Ucraina – come ha ribadito nell’incontro in Santa Sede lo stesso ambasciatore – non avrebbe accettato la visita di Papa Francesco successiva al vertice delicato e voluto dallo stesso Pontefice con il Patriarca di Russia Kirill. «Sono molto vicino all’Ucraina e voglio esprimere questa vicinanza attraverso la mia visita a Kiev», ha detto Papa Bergoglio al rappresentante diplomatico nei giorni scorsi. Il viaggio sarà fatto in treno, così come avvenne con i tre leader europei Draghi, Macron e Scholz: il convoglio partirà dalla Polonia, in alternativa dalla Romania.



Non viene però abbandonata la pista diplomatica con Mosca, come conferma la recente visita – prima dell’ambasciatore ucraino – con il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del dipartimento degli Affari Esterni del Patriarcato di Mosca e di fatto “rappresentante” del Patriarca Kirill. L’incontro tra il Pontefice e Kirill di persona dovrebbe avvenire a questo punto a metà settembre in Kazakistan, in occasione del Congresso delle Religioni Tradizionali Mondiali: lo “slittamento” dunque non è tanto sul fronte delle date, ma per l’ordine di “visita” che la diplomazia vaticana ha concordato con Kiev e con Mosca. Incontrando l’ambasciatore Yurash, il Papa ha ribadito il suo auspicio per una pace immediata: «Se si guardasse la realtà obiettivamente, considerando i danni che ogni giorno di guerra porta a quella popolazione ma anche al mondo intero, l’unica cosa ragionevole da fare sarebbe fermarsi e negoziare. Auspico che la saggezza ispiri passi concreti di pace».