Nella giornata di oggi nel Palazzo Apostolico del Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto la delegazione della Federazione Luterana mondiale rappresentata dal suo presidente – il Vescovo Henrik Stubkjær eletto nel 2023 – e dal segretario generale, il reverendo Anne Burghardt: un’occasione importante incentrata tutta attorno alla speranza di un cammino comune verso quella riconciliazione a lungo ricercata ma mai veramente completata e – soprattutto – verso il dialogo della verità e della carità voluto da Dio. Non a caso, nel suo intervento Papa Francesco – dopo i classici sentiti ringraziamenti – ha definito l’incontro con la Federazione Luterana “un importante gesto di fraternità ecumenica“, testimoniata anche dalle parole – e cita: “Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” – dell’apostolo Paolo “che hanno accompagnato le vostre recenti consultazioni”.



Il 2025 secondo il Pontefice sarà un anno pieno di speranza, in cui si celebrerà l’Anno Santo (attorno al motto “Pellegrini di speranza”); ma anche il 1700esimo anniversario del primo Concilio di Nicea “quale evento ecumenico” che – e Papa Francesco qui ha citato il reverendo Burghardt della Federazione Luterana – “ha il suo centro in Cristo“; e sarà anche il 25esimo anniversario della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione” nella quale – ricorda il Pontefice – “luterani e cattolici hanno formulato come obiettivo comune quello di ‘confessare in ogni cosa Cristo, il solo nel quale riporre ogni fiducia, poiché egli è l’unico mediatore attraverso il quale Dio nello Spirito Santo fa dono di sé”.



Papa Francesco alla Federazione Luterana: “Camminiamo insieme verso la riconciliazione”

In tal senso, ha continuato Papa Francesco davanti alla ristretta (ma interessatissima) platea della Federazione Luterana, si può tranquillamente affermare che “Gesù Cristo è il cuore dell’ecumenismo. Egli è la misericordia divina incarnata, e la nostra missione ecumenica è quella di testimoniarlo”; e ricollegandosi alla Dichiarazione citata poco prima, l’ha definita “un altro segno di speranza nella nostra storia di riconciliazione” con un 25esimo anniversario che può essere nel segno “della speranza. Ricordiamo – ha proseguito Papa Francesco – che la nostra comune origine spirituale è ‘un solo battesimo per il perdono dei peccati’ e proseguiamo con fiducia come ‘pellegrini della speranza‘” con la guida di Dio che accompagni “con la sua benedizione il nostro dialogo della verità e della carità”.



La chiusura è dedicata alle parole – ironiche – “del caro Vescovo Zizioulas ortodosso e pioniere dell’ecumenismo” che profetizzo come “data dell’unione dei cristiani il giorno del giudizio. Ma nel frattempo, diceva, dobbiamo camminare insieme: camminare insieme, pregare insieme e fare la carità insieme” proprio verso quella giornata – conclude Papa Francesco davanti alla Federazione Luterana – “‘iperecumenico’ che sarà il giudizio finale. Così diceva lui”.