Papa Francesco ha incontrato oggi in Vaticano il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del dipartimento degli Affari Esterni del Patriarcato di Mosca, come si legge su Famiglia Cristiana. Si tratta del primo summit di persona con un rappresentante di Kirill da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, lo scorso febbraio. Già lo scorso 16 marzo si era tenuto un incontro online, con papa Francesco dal Vaticano e il Patriarca da Mosca. All’epoca, accanto a Kirill c’era Hilarion, che è stato poi allontanato agli inizi di giugno per i suoi atteggiamenti troppo a favore del conflitto ucraino e per gli ideali “troppo appiattiti” sulle politiche di Vladimir Putin e del Cremlino. È stato sostituito proprio dal metropolita Antonij, che da giovedì è in Vaticano.



Qui ha incontrato non solo Papa Francesco ma anche il Segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Richard Gallagher, il “ministro degli Esteri” della Santa Sede. Un incontro tra il Pontefice e Kirill di persona dovrebbe avvenire a metà settembre in Kazakistan, in occasione del Congresso delle Religioni Tradizionali Mondiali. Un primo incontro tra i due c’era stato nel 2016 a L’Avana. Un altro era in programma Gerusalemme a giugno ma dopo lo scoppio della guerra è stato rinviato.



L’incontro tra il Papa e Antonio di Volokolamsk, rappresentante di Kirill

L’incontro tra il Papa e il rappresentante di Kirill è avvenuto venerdì mattina in Vaticano. Il comunicato è stato diramato dal Dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Come si legge nella nota: “Il 5 agosto, su invito di Papa Francesco, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Antonio di Volokolamsk, ha visitato il Vaticano, dove ha incontrato il capo della Chiesa cattolica romana nel Palazzo Apostolico”.



Nel comunicato viene poi spiegato di cosa si è parlato nel corso dell’incontro: “Durante la conversazione, che si è svolta in italiano, papa Francesco e il metropolita Antonio hanno discusso numerosi temi all’ordine del giorno delle relazioni ortodosse-cattoliche, anche nel contesto dei processi politici in atto nel mondo. Al termine del lungo incontro, gli interlocutori si sono scambiati dei doni”.