PAPA FRANCESCO E L’APERTURA DELLA CHIESA VERSO IL MONDO

Pubblicato oggi sul nuovo numero della “Civiltà Cattolica”, il resoconto del dialogo tra Papa Francesco e i gesuiti di Lisbona durante l’ultima GMG 2023 ha visto al centro del dibattito molti dei temi legati al presente e futuro della Chiesa, senza eludere punti anche piuttosto “spinosi”. «Chiedete quello che volete. Non abbiate timore di essere imprudenti nel chiedere»: così ha esordito Papa Francesco nel dialogare con i tanti gesuiti giunti alla GMG, di cui tra l’altro molti anche giovani: dalla preoccupazione delle guerre all’apertura della Chiesa verso “il mondo”, passando per le crisi interne fino all’emergenza di una società sempre più “eroticizzata”.



In particolare è una domanda di un gesuita ad accendere il sempiterno tema delle persone gay all’interno della Chiesa: «Io svolgo tutti i giorni il lavoro pastorale con giovani universitari, e tra loro ce ne sono molti davvero buoni, molto impegnati nella Chiesa, nel centro, e molto amici dei gesuiti, ma che si identificano come omosessuali. Si sentono parte attiva della Chiesa, ma spesso non vedono nella dottrina il modo di vivere la loro affettività, e non vedono nell’appello alla castità una chiamata personale al celibato, ma piuttosto una imposizione». Al che Papa Francesco risponde in maniera accorata, raccontando dell’esperienza di un sacerdote a Roma che lavora con molti ragazzi omosessuali nella pastorale: «oggi il tema dell’omosessualità è molto forte, e la sensibilità a questo proposito cambia a seconda delle circostanze storiche. Ma quello che a me non piace affatto, in generale, è che si guardi al cosiddetto “peccato della carne” con la lente d’ingrandimento, così come si è fatto per tanto tempo a proposito del sesto comandamento. Se sfruttavi gli operai, se mentivi o imbrogliavi, non contava, e invece erano rilevanti i peccati sotto la cintola». Per il Santo Padre tutti sono invitati nella Chiesa, proprio tutti e occorre applicare l’atteggiamento pastorale più opportuno per ciascuno: «Non bisogna essere superficiali e ingenui, obbligando le persone a cose e comportamenti per i quali non sono ancora mature, o non sono capaci. Per accompagnare spiritualmente e pastoralmente le persone ci vuole molta sensibilità e creatività. Ma tutti, tutti, tutti, sono chiamati a vivere nella Chiesa: non dimenticatelo mai».



PORNOGRAFIA E SOCIETÀ EROTICIZZATA: COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO AI GESUITI DURANTE LA GMG

Parlando delle persone omosessuali Papa Francesco coglie l’occasione per tornare su una vicenda già affrontata nel corso dell’ultima intervista alla rivista argentina “Vida Nueva”: «Alle udienze generali del mercoledì partecipa una suora di Charles de Foucauld, suor Geneviève, che ha ottant’anni ed è cappellana del Circo di Roma con altre due suore. Vivono in una casa viaggiante a fianco del Circo. Un giorno sono andato a trovarle. Hanno la cappellina, la cucina, la zona in cui dormono, tutto ben organizzato. E quella suora lavora molto anche con ragazze che sono transgender». Dopo avere incontrato alcune trans durante le udienze le ha salutate accolte di persona: «Tutti sono invitati! Mi sono reso conto che queste persone si sentono rifiutate, ed è davvero dura».



Riconoscendo quanto oggi la società sia ultra-sessualizzata, molto più di un tempo, Papa Francesco torna a sferzare i sacerdoti e gli uomini di Chiesa sul tema molto “attuale” anche tra i tanti giovani: «società sessualizzata? Mi fa paura come ci rapportiamo a essa, questo sì. Ho paura dei criteri mondani. Preferisco usare il termine mondani piuttosto che sessualizzati, perché il termine abbraccia tutto. Per esempio, la smania di promuoversi, l’ansia di risaltare o, come diciamo in Argentina, di arrampicarsi. E pensare che chi si arrampica finisce per farsi male da solo». Non bisogna insomma “cedere alla mondanità” ma neanche rimanere nella posizione di non dialogare mai con il mondo: «Non dovete essere religiosi introvertiti, che sorridono verso dentro, parlano verso dentro, proteggono il proprio ambiente senza convocare nessuno», al contrario il Pontefice invita i gesuiti e tutto il clero ad uscire nel mondo, pur con i disvalori presenti di una vita troppo “eroticizzata”. A tal proposito Papa Francesco ribadisce il problema della pornografia e del suo facile accesso attraverso i cellulari: nel farlo, invita i preti dell’ultima GMG a chiedere aiuto e parlare di questi problemi perché, contrariamente al passato quando queste questioni non erano così acute e venivano pure nascoste, «oggi la porta è spalancata, e non c’è motivo che i problemi restino nascosti. Se tu nascondi i tuoi problemi, è perché scegli di fare così, ma non è colpa della società, e nemmeno della tua comunità religiosa».