Papa Francesco questa mattina durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, ha incentrato la meditazione sul tema “San Daniele Comboni, apostolo per l’Africa e profeta della missione” cogliendo l’occasione per fare alcune riflessioni sul tema del colonialismo economico e dello sfruttamento che sistematicamente avviene da parte dei paesi occidentali ai danni dell’Africa. facendo appello a combattere in particolare qualsiasi forma di schiavitù, sottolineando il fatto che “La schiavitù ‘cosifica’ l’uomo, il cui valore si riduce all’essere utile a qualcuno o a qualcosa“.



Ricordando poi il missionario ha aggiunto “Comboni capì, che la schiavitù sociale si radica in una schiavitù più profonda, quella del cuore, quella del peccato, dalla quale il Signore ci libera. Da cristiani, dunque, siamo chiamati a combattere contro ogni forma di schiavitù“. Nelle parole del Pontefice dunque un chiaro richiamo al fatto che attualmente la schiavitù esiste e non è “un ricordo del passato” e la nuova forma si chiama colonialismo e sfruttamento, un “dramma di fronte al quale il mondo troppo spesso resta in silenzio“.



Papa Francesco, nuovo appello per la pace e un pensiero per Giorgio Napolitano

Papa Francesco all’udienza generale di questa mattina ha fatto un appello a tutto l’occidente chiedendo di salvare l’Africa dallo sfruttamento economico che è diventato la nuova forma di schiavitù moderna. Ricordando gli impegni dei missionari ha ribadito l’importanza di “far progredire la fede e lo sviluppo umano dall’interno dei contesti di missione, anziché trapiantarvi modelli esterni o limitarsi a uno sterile assistenzialismo“. E riprendendo l’esempio di Comboni ha ricordato che “la fonte della capacità missionaria è la carità“. 



Papa Francesco inoltre ha esortato i fedeli ad avere un pensiero per il presidente, chiedendo nel saluto finale ai pellegrini “Che lui abbia conforto, questo servitore della patria”. Infine anche un rinnovato appello per la pace, in Ucraina e nel Caucaso meridionale, dove sono in atto scontri armativolgo il mio appello ancora a tutte le parti in causa e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si compia ogni sforzo per trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone e il rispetto della dignità umana”. “Restiamo uniti nella vicinanza e nella preghiera per la cara e martoriata Ucraina”.