PAPA FRANCESCO E LA RIGIDITÀ NELLA CHIESA: “LE TRANS SONO FIGLIE DI DIO”

Poco prima di partire per l’intensa GMG 2023 a Lisbona, Papa Francesco ha registrato a Casa Santa Marta una lunga intervista con la rivista “Vida Nueva” in occasione dei 65 anni di fondazione della rivista cattolica spagnola. Dalla missione della Chiesa ai delicati temi geopolitici della “terza guerra mondiale a pezzi”, fino al rapporto con i cosiddetti “diritti” delle persone LGBT all’interno della Chiesa.



È una lunga riflessione quella di Papa Francesco che prende spunto da quanto già sottolineato in passato negli incontri avuti in sede privata in Vaticano con alcune persone transessuali: in un incontro in Santa Sede con alcuni di loro ricorda, «Se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio… Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio. Parlando poi più in generale dei giovani, a pochi giorni dalla GMG quando si stava registrando l’intervista, il Santo Padre ha sottolineato l’eccessiva alle volte rigidità interna alla Chiesa: «Ho paura dei gruppi giovanili intellettuali, di chi chiama i giovani a riflettere e poi li riempie di idee strane». Anche per i seminari il Papa si dice certo servano dei semplici seminaristi «normali», «con i loro problemi, che giocano a calcio, che non vadano nei quartieri a dogmatizzare».



COSA HA DETTO PAPA FRANCESCO A “VIDA NUEVA”: TUTTI GLI ALTRI TEMI

Nel corso della lunga intervista, come si può evincere sia dagli estratti pubblicati online sul sito di “Vida Nueva”, su Vatican News, e nel video caricato sul canale YouTube, Papa Francesco ha affondato una lunga serie di argomenti e temi molto delicati per la vita e il futuro della Chiesa. Ecco qui di seguito un estratto delle riflessioni e spunti più interessanti.

“L’OFFENSIVA DI PACE” E L’INCONTRO AD ABU DHABI

Parlando della complessa missione di pace che il Vaticano sta faticosamente cercando di tessere per far terminare la guerra in Ucraina, Papa Francesco conferma la prossima tappa dell’inviato speciale cardinale Matteo Maria Zuppi: «Dopo la visita del cardinale Zuppi a Washington, la prossima tappa prevista è Pechino, perché entrambe detengono anche la chiave per abbassare la tensione del conflitto. Tutte queste iniziative sono ciò che io chiamo “un’offensiva per la pace”»



Finora la mediazione è stata più “semplice” in Russia piuttosto che in Ucraina: «l’arcivescovo di Bologna Card. Zuppi sta lavorando molto come responsabile dei dialoghi. È già andato a Kiev, dove si mantiene l’idea della vittoria senza optare per la mediazione. È stato anche a Mosca, dove ha trovato un atteggiamento che potremmo definire diplomatico da parte della Russia. Il progresso più significativo che è stato realizzato riguarda il ritorno dei bambini ucraini nel loro paese. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni membro della famiglia che chiede il ritorno dei propri figli possa farlo». Poi l’annuncio di Papa Francesco per un importante evento previsto a novembre prima del Summit ONU sul Clima a Dubai: «stiamo organizzando un incontro di pace con i leader religiosi ad Abu Dhabi. Il cardinale Pietro Parolin sta coordinando questa iniziativa, che vuole svolgersi fuori dal Vaticano, in un territorio neutrale che invita tutti all’incontro».

LE RIFORME DELLA CHIESA

Portando poi l’attenzione ai dossier aperti all’interno della Chiesa Cattolica, Papa Francesco afferma – a domanda richiesta – che «non sono maturi i tempi per un Concilio Vaticano III». Secondo il Santo Padre al momento non è neanche necessario in quanto «non è ancora stato avviato il Vaticano II». Sulle riforme da attuare in Vaticano e nel resto della Chiesa, Papa Francesco si lascia “scappare” un «Non ho ancora osato porre fine alla cultura di corte in Curia. Non si può riformare la Chiesa senza il Vangelo».

I PROSSIMI VIAGGI DI PAPA FRANCESCO

In merito invece ai prossimi viaggi previsti da Papa Francesco, viene riaffermata la “regola” del Santo Padre di preferire in questo momento storico i Paesi più “piccoli”: «in Spagna? Non andrò in nessun grande Paese d’Europa finché non finisco con i piccoli». A breve potrebbe essere il Kosovo il prossimo indiziato per un viaggio apostolico, «Stiamo lavorando in Kosovo, ma non è definito» (da tener conto ovviamente l’evoluzione delle tensioni di guerra con la vicina Serbia, ndr). In merito invece al viaggio nella sua Argentina, Papa Bergoglio annuncia «Posso confermare che è in programma, vedremo se si potrà fare, una volta terminato l’anno elettorale».