MATRIMONI, BENEDIZIONE COPPIE E RAPPORTO COL MONDO LGBTQ: COSA DICE PAPA FRANCESCO NELL’AUTOBIOGRAFIA

Era il 18 dicembre 2023 quando Papa Francesco, al termine dei suoi primi 10 anni da Pontefice, siglava un documento ufficiale del Dicastero per la Dottrina della Fede che potrebbe essere l’inizio di un “cambio di rotta” nel rapporto della Chiesa con il mondo LGBTQ. Con la dichiarazione “Fiducia Supplicans” la Santa Sede approva la proposta del Prefetto card. Victor Manuel Fernandez in merito alla possibilità di benedizione delle coppie gay-LGBTQ (definite dal documento “irregolari” in quanto fuori dal matrimonio religioso). Il tema della “Fiducia Supplicans” torna ovviamente anche all’interno della maxi autobiografia scritta con il vaticanista di Mediaset Federico Marchese Ragona dal titolo “Life. La mia storia nella Storia».



In una delle anticipazioni emerse oggi sul “Corriere della Sera”, il Pontefice si immagina una Chiesa madre che possa abbracciare a accogliere tutti, «anche chi si sente sbagliato e chi in passato è stato giudicato da noi». Qui Papa Francesco si riferisce direttamente alle persone omosessuali o transessuali che cercano il Signore, «e che invece sono state respinte o cacciate». Bergoglio conferma quanto sostenuto e scritto nella dichiarazione “Fiducia Supplicans”, provando a spiegare ulteriormente il motivo di quel documento: «voglio soltanto dire che Dio ama tutti, soprattutto i peccatori. E se dei fratelli vescovi decidono di non seguire questa strada, non significa che questa sia l’anticamera di uno scisma».



LA RISPOSTA DI PAPA FRANCESCO AI VESCOVI CONTRARI ALLA “FIDUCIA SUPPLICANS”

Rispondendo dunque ai vescovi che in Africa, negli Stati Uniti e anche in Europa hanno criticato duramente l’invito del Vaticano alla benedizione per coppie omosessuali, Papa Francesco spiega che la dottrina della Chiesa «non viene messa in discussione». E così ribadisce una volta di più che il matrimonio omosessuale «non è possibile», mentre per quanto riguarda le unioni civili l’approvazione della Chiesa resta.

Secondo la visione di Papa Francesco, ribadita nella sua autobiografia, è giusto che i fedeli LGBTQ, «che vivono il dono dell’amore, possano avere una copertura legale come tutti». Richiamando il Vangelo, il Papa sottolinea che Gesù spesso «andava incontro alle persone che vivevano ai margini, ed è quello che la Chiesa dovrebbe fare oggi con le persone della comunità LGBTQ», anche perché «spesso all’interno della Chiesa sono marginalizzate». In conclusione, rispondendo anche alle critiche piovutegli addosso da una parte della Chiesa per le posizioni sui temi “etici”, il Santo Padre risponde che con le persone omosessuali – come con tutti – occorre «farle sentire a casa, soprattutto quelle che hanno ricevuto il battesimo e sono a tutti gli effetti parte del popolo di Dio. E chi non ha ricevuto il battesimo e desidera riceverlo, o chi desidera fare da padrino o madrina, per favore, che sia accolto».