Papa Francesco ha le idee chiare in merito a ciò che è alla base della Guerra in Ucraina: “Perché il conflitto non è stato evitato?”, si è domandato il Pontefice nel corso di una intervista a Civiltà Cattolica. L’ombra di ciò che è accaduto, d’altronde, era evidente ormai da tempo. “Ci sono fattori internazionali che hanno contribuito a provocare la guerra”.



In tal senso, una previsione funesta lo aveva coinvolto in prima persona. “Ho già ricordato che un capo di Stato, a dicembre dello scorso anno, è venuto a dirmi di essere molto preoccupato perché la Nato era andata ad abbaiare alle porte della Russia senza capire che i russi sono imperiali e temono l’insicurezza ai confini. Lui ha espresso paura che ciò avrebbe provocato una guerra, e questa è scoppiata due mesi dopo”. Il Santo Padre dopo di ciò ha provato ad intervenire, ma non è servito. “Il giorno dopo l’inizio della guerra sono andato all’Ambasciata russa. Si è trattato di un gesto inusuale: il Papa non va mai in Ambasciata. Ho detto all’ambasciatore che avrei voluto parlare con il presidente Putin purché mi lasciasse una piccola finestra di dialogo”. Ma non è servito.



Papa Francesco: “Nato ha abbaiato alla porta di Russia”. I timori su una guerra internazionale

Ora, Papa Francesco, come ha ammesso nel corso dell’intervista a Civiltà Cattolica, teme seriamente che il conflitto possa ampliarsi. “Qualcuno dice, ad esempio, che la guerra civile spagnola è stata fatta per preparare la Seconda guerra mondiale. Non so se sia davvero così, ma potrebbe esserlo. Non dubito, però, che stiamo già vivendo la Terza guerra mondiale”. E ad avere la peggio, come di consueto, sono sempre i più deboli. “Nelle guerre a soffrire è il popolo, la gente. A pagare è la povera gente, come sempre. E questo genera odio”.



È per questo motivo che il Pontefice ha lanciato un appello a liberare i cuori dall’odio. “Chi fa la guerra dimentica l’umanità e non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere”, ha concluso.