«Il primo dono di ogni esistenza cristiana è lo Spirito Santo. Non è uno dei tanti doni, ma il Dono fondamentale», si apre così l’ultima catechesi di Papa Francesco nell’Udienza Generale prima del percorso che porterà alla Pasqua del Signore. Nel collegamento dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico il Santo Padre ha ri-evidenziato l’essenza dello Spirito di Dio nella fede cristiana, «Lo Spirito è il dono che Gesù aveva promesso di inviarci. Senza lo Spirito non c’è relazione con Cristo e con il Padre. Perché lo Spirito apre il nostro cuore alla presenza di Dio e lo attira in quel “vortice” di amore che è il cuore stesso di Dio».



Non basta Dio creatore, non basta il Figlio Gesù come testimone in Terra e vincitore della morte, serve lo Spirito Santo affinché il divino accompagni sempre l’uomo nel corso della storia fino al singolo secondo presente: «Se Cristo fosse solo lontano nel tempo, noi saremmo soli e smarriti nel mondo. Sì, ricorderemmo Gesù, lì, lontano ma è lo Spirito che lo porta oggi, adesso, in questo momento nel nostro cuore. Ma nello Spirito tutto è vivificato». Compito dei cristiani, spiega ancora Papa Francesco nell’Udienza Generale, è tener vivo il più possibile quel fuoco con la libera adesione e preghiera: un fuoco che è amore, gioia, salvezza, «Senza il fuoco dello Spirito le profezie si spengono, la tristezza soppianta la gioia, l’abitudine sostituisce l’amore, il servizio si trasforma in schiavitù».



L’APPELLO DEL PAPA PER IL MYANMAR

Nel pieno ancora del dramma della pandemia, con l’orrore di guerre e tensioni che arrivano da ogni parte del mondo, è ancora il tempo di ritrovare quel legame “originale” (nel senso che è all’origine) con lo Spirito di Dio, «Si tratta di chiamare lo Spirito continuamente perché sia presente nelle nostre vite». È quel “Veni Sancte Spiritus” la breve e intensa preghiera ricordata da Papa Francesco al termine della catechesi di oggi in Vaticano: «Ascoltiamo lo Spirito, chiamiamo lo Spirito – è il dono, il regalo che Dio ci ha fatto – e diciamogli: “Spirito Santo, io non so com’è la tua faccia – non lo conosciamo – ma so che tu sei la forza, che tu sei la luce, che tu sei capace di farmi andare avanti e di insegnarmi come pregare. Vieni Spirito Santo”. Una bella preghiera questa: “Vieni, Spirito Santo”».



Nell’appello finale all’Udienza Generale, Papa Bergoglio rivolge un pensiero alla guerra civile in corso in Myanmar, «tante persone, soprattutto giovani, stanno perdendo la vita per offrire speranza al loro Paese. Anch’io mi inginocchio sulle strade del Myanmar e dico: cessi la violenza! Anch’io stendo le mie braccia e dico: prevalga il dialogo! Il sangue non risolve niente. Prevalga il dialogo».