«In questo tempo difficile, anziché lamentarci di quello che la pandemia ci impedisce di fare, facciamo qualcosa per chi ha di meno: non l’ennesimo regalo per noi e per i nostri amici, ma per un bisognoso a cui nessuno pensa!»: così Papa Francesco nell’ultimo Angelus prima del Santo Natale, riferendosi alle restrizioni non appena rinnovate in tutta Italia (e non solo) a pochi giorni dalle festività. Per il Santo Padre il consiglio giunto al termine dell’Angelus domenicale punta a far “rinascere in noi Gesù” con la nostra “preparazione del cuore”: «andiamo a pregare. Non lasciamoci “portare avanti” dal consumismo: “devo comprare i regali, devo fare questo e quello…”. Quella frenesia di fare tante cose… l’importante è Gesù. il consumismo, fratelli e sorelle, ci ha sequestrato il Natale. Il consumismo non è nella mangiatoia di Betlemme: lì c’è la realtà, la povertà, l’amore. Prepariamo il cuore come ha fatto Maria: libero dal male, accogliente, pronto a ospitare Dio».



L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO

Nell’ultima domenica di Avvento il Papa sottolinea la centralità del Vangelo di oggi sull’Annunciazione: «Maria è un’innamorata disposta a servire in tutto e subito il suo Signore. Avrebbe potuto chiedere un po’ di tempo per pensarci, oppure maggiori spiegazioni su che cosa sarebbe successo; magari porre qualche condizione… Invece non prende tempo, non fa aspettare Dio, non rinvia». E così l’uomo invece si ritrova così tante volte durante la giornata con quel “rinvio” programmato quasi costantemente, «È la stessa catena dei domani…Rinviare le cose. Oggi, alle porte del Natale, Maria ci invita a non rimandare, a dire “sì”: “Devo pregare?” “Sì, e prego”. “Devo aiutare gli altri? Sì”. Come farlo? Lo faccio. Senza rimandare. Ogni “sì” costa. Ogni “sì” costa, ma sempre meno di quanto costò a lei quel “sì” coraggioso, quel “sì” pronto, quell’“avvenga per me secondo la tua parola” che ci ha portato la salvezza». Chiosa finale, dopo la benedizione e l’Angelus, con Papa Francesco che sottolinea la vicinanza che il Presepe fa ai cristiani in questi giorni di attesa: «Il Natale, ormai vicino, sia per ciascuno occasione di rinnovamento interiore, di preghiera, di conversione, di passi avanti nella fede e di fraternità tra noi. Guardiamoci intorno, guardiamo soprattutto a quanti sono nell’indigenza: il fratello che soffre, dovunque si trovi, il fratello che soffre ci appartiene. È Gesù nella mangiatoia: chi soffre è Gesù. Pensiamo un po’ a questo».



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