Gesù è la Pasqua con cui si passa dal buio alla luce, il vincitore delle tenebre che ci salva da peccato e morte. Così Papa Francesco nell’omelia della Veglia di Pasqua 2024, durante la Messa del Sabato Santo. Risuonano le parole di Bergoglio, che ricorda il cammino delle donne verso il sepolcro alle prime luci dell’alba, con il buio della notte dentro di loro. «Pur essendo in cammino, sono ancora ferme: il loro cuore è rimasto ai piedi della croce. Annebbiate dalle lacrime del Venerdì Santo, sono paralizzate dal dolore, sono rinchiuse nella sensazione che ormai sia tutto finito, che sopra la vicenda di Gesù sia stata messa una pietra». Quel macigno è nei loro pensieri, in cui si intreccia la domanda su chi farà rotolare via quella pietra. Quando arrivano al sepolcro, però, vengono travolte dalla potenza della Pasqua.
«Fermiamoci, cari fratelli e sorelle, su questi due momenti, che ci portano alla gioia inaudita della Pasqua: in un primo momento, le donne si chiedono angosciate chi farà rotolare via la pietra; poi, secondo momento, alzando lo sguardo, vedono che essa è già stata fatta rotolare», aggiunge Papa Francesco. Si parte, quindi, da quell’interrogativo che assilla il loro cuore addolorato: «Chi ci farà rotolare via la pietra dal sepolcro?». Nell’omelia c’è spazio per la descrizione di ciò che rappresenta quella pietra: «la fine della storia di Gesù, sepolta nella notte della morte», la sua morte, ucciso senza pietà sulla croce. «Il Principe della pace, che aveva liberato un’adultera dalla furia violenta delle pietre, giace sepolto dietro una grossa pietra. Quel masso, ostacolo insormontabile, era il simbolo di ciò che le donne portavano nel cuore, il capolinea della loro speranza: contro di esso tutto si era infranto, con il mistero oscuro di un tragico dolore che aveva impedito ai loro sogni di realizzarsi».
OMELIA VEGLIA DI PASQUA: “I MACIGNI DELLA MORTE”
Papa Francesco avverte nell’omelia che tutto ciò può succedere anche a noi. «A volte sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnando la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza». Bergoglio li definisce «macigni della morte» che incontriamo lungo tutto il cammino, «nelle sofferenze che ci toccano e nelle morti delle persone care, che lasciano in noi vuoti incolmabili; li incontriamo nei fallimenti e nelle paure che ci impediscono di compiere quanto di buono abbiamo a cuore; li troviamo in tutte le chiusure che frenano i nostri slanci di generosità e non ci permettono di aprirci all’amore; li troviamo nei muri di gomma dell’egoismo – sono veri muri di gomma –, egoismo e indifferenza, che respingono l’impegno a costruire città e società più giuste e a misura d’uomo; li troviamo in tutti gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell’odio e dalla ferocia della guerra».
Quando si affrontano queste delusioni, ci si chiede chi sarà a far rotolare la nostra pietra del sepolcro. Nell’omelia della Messa del Sabato Santo, durante la Veglia di Pasqua 2024, il pontefice ricorda la testimonianza di quelle donne al sepolcro: «Ecco la Pasqua di Cristo, ecco la forza di Dio: la vittoria della vita sulla morte, il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento. È il Signore, il Dio dell’impossibile che, per sempre, ha rotolato via la pietra e ha cominciato ad aprire i nostri cuori, perché la speranza non abbia fine. Verso di Lui, allora, anche noi dobbiamo alzare lo sguardo».
PAPA FRANCESCO: “GESÙ È LA NOSTRA PASQUA”
Papa Francesco invita ad alzare lo sguardo a Gesù: «Egli, dopo aver assunto la nostra umanità, è disceso negli abissi della morte e li ha attraversati con la potenza della sua vita divina, aprendo uno squarcio infinito di luce per ciascuno di noi. Risuscitato dal Padre nella sua, nella nostra carne con la forza dello Spirito Santo, ha aperto una pagina nuova per il genere umano». Se ci lasciamo prendere per mano da Gesù, non ci può essere fallimento o dolore ad avere l’ultima parola sul senso della nostra vita. Nessuna sconfitta o sofferenza può fermare la nostra corsa verso la pienezza della vita.
«Fratelli e sorelle, Gesù è la nostra Pasqua, Lui è Colui che ci fa passare dal buio alla luce, che si è legato a noi per sempre e ci salva dai baratri del peccato e della morte, attirandoci nell’impeto luminoso del perdono e della vita eterna. Fratelli e sorelle, alziamo lo sguardo a Lui, accogliamo Gesù, Dio della vita, nelle nostre vite, rinnoviamogli oggi il nostro “sì” e nessun macigno potrà soffocarci il cuore, nessuna tomba potrà rinchiudere la gioia di vivere, nessun fallimento potrà relegarci nella disperazione», prosegue nell’omelia della Veglia di Pasqua 2024. Durante la Messa del Sabato Santo ribadisce che volgendo lo sguardo a Gesù Risorto, si può camminare «nella certezza che sul fondo oscuro delle nostre attese e delle nostre morti è già presente la vita eterna che Egli è venuto a portare».