L’UDIENZA GENERALE DI PAPA FRANCESCO SULLA LUSSURIA: “IL PIACERE SESSUALE È UN DONO DI DIO MA OCCHIO ALLA PORNOGRAFIA”

Il ciclo di catechesi per l’Udienza Generale del mercoledì in questo inizio 2024 è dedicato interamente al tema dei vizi e delle virtù: Papa Francesco oggi in Aula Paolo VI ha affrontato però un tema specifico come quello della lussuria, spesso “tabù” all’interno della Chiesa Cattolica o quantomeno ritenuto tale da chi evidentemente non è particolarmente avvezzo agli insegnamenti di San Giovanni Paolo II sulla “teologia del corpo”. «Gli antichi Padri ci insegnano che, dopo la gola, il secondo “demone” , cioè vizio, che sta sempre accovacciato alla porta del cuore è quello della lussuria. Mentre la gola è la voracità nei confronti del cibo, questo secondo vizio è una sorta di “voracità” verso un’altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualità», spiega il Santo Padre aprendo l’Udienza Generale in Vaticano sui temi “spinosi” legati alla lussuria.



Richiamando il Cantico dei Cantici, il Papa ricorda come nel cristianesimo non vi sia affatto una condanna dell’istintivo sessuale come molti sospettano o ritengono: «Tuttavia, questa dimensione così bella della nostra umanità, la dimensione sessuale, la dimensione dell’amore, non è esente da pericoli, tanto che già San Paolo deve affrontare la questione nella prima Lettera ai Corinzi. Scrive così: «Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani” (5,1). Il rimprovero dell’Apostolo riguarda proprio una gestione malsana della sessualità da parte di alcuni cristiani». L’esperienza dell’innamoramento è quella primaria scelta dalla Chiesa per raccontare al cuore dell’uomo come poter vivere in maniera semplice e tenera una relazione affettivo-sessuale: «l’innamorato non conosce veramente il volto dell’altro, tende a idealizzarlo, è pronto a pronunciare promesse di cui non coglie subito il peso. Questo “giardino” dove si moltiplicano meraviglie non è però al riparo del male». È il demone della lussuria a minare l’amore umano, ribadisce Papa Francesco in Udienza: la lussuria «devasta le relazioni tra le persone» e poi, tramite la pornografia, crea dipendenza nelle persone.



Idealmente riferendosi ai vari casi di violenza contro le donne, Papa Francesco sottolinea come «Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell’altro, prive di rispetto e del senso del limite? Sono amori in cui è mancata la castità». La Chiesa ricorda da sempre come la castità, la verginità, non siano affatto l’astinenza sessuale: «la castità è più che l’astinenza sessuale –, bensì va connessa con la volontà di non possedere mai l’altro. Amare è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori. Amare è questo, e l’amore è bello. La lussuria, invece, si fa beffe di tutto questo». Il piacere sessuale, secondo Papa Francesco, è qualcosa di bellissimo che coinvolge tutti i sensi, sia nel corpo che nella psiche, ma ha un grosso rischio: «se non è disciplinata con pazienza, se non è inscritta in una relazione e in una storia dove due individui la trasformano in una danza amorosa, essa si muta in una catena che priva l’uomo di libertà». Il piacere sessuale, conclude il Pontefice, «è un dono di Dio» che rischia però di essere «minato dalla pornografia. Soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza. Dobbiamo difendere l’amore, l’amore del cuore, della mente, del corpo, amore puro nel donarsi uno all’altro. E questa è la bellezza del rapporto sessuale».



PAPA FRANCESCO RILANCIA L’APPELLO DI PACE: “LA GUERRA DISTRUGGE SEMPRE”

L’invito di Papa Francesco al termine della catechesi sulla lussuria è quello di non “cosificare” l’altro, non chiuderlo nel possesso lussurioso: «il premio di questa battaglia è il più importante in assoluto, perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna, che non è per usarsi l’un l’altro, ma per amarsi». Il vero amore, conclude Papa Francesco, non possiede ma «si dona». Al termine dell’Udienza Generale il Santo Padre ha rivolto, dopo i vari saluti ai tanti presenti, un nuovo appello di pace a fronte delle ultime gravissime notizie internazionali.

«Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alle vittime, tutte civili, dell’attacco missilistico che ha colpito una zona urbana di Erbil, capitale della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno. Le buone relazioni tra vicini non si costruiscono con simili azioni, ma con il dialogo e la collaborazione. A tutti chiedo di evitare ogni passo che aumenti la tensione in Medio Oriente e negli altri scenari di guerra», spiega Papa Francesco ricordando poi sempre di pregare per l’Ucraina, Israele e la Palestina, «non dimentichiamo gli abitanti della Striscia di Gaza che soffrono tanto. Preghiamo per tante vittime della guerra, tante vittime. La guerra distrugge sempre, la guerra non semina amore, semina odio. La guerra è una vera sconfitta umana. Preghiamo per la gente che soffre nella guerra!».