LUCIANA CASTELLINA SALVA SOLO IL PAPA SULLA GUERRA

Pacifista, di sinistra, tutt’altro che concorde con l’invio di armi all’Ucraina per la guerra contro la Russia, ma non per questo “filo-Putin”: Luciana Castellina si racconta a tutto tondo su “Il Fatto Quotidiano”, facendo il pelo e contropelo alla politica italiana in relazione all’attualità della guerra in Est Europa.



«Con il Papa, contro Putin e contro le armi», riassume così il suo pensiero ultra-pacifista l’ex giornalista del “Manifesto” e parlamentare comunista: Castellina spiega che le armi sono state uno strumento di politica estera di fatto «medievale». Per questo motivo, spiega l’ex eurodeputata di sinistra, Papa Francesco è l’unica figura autorevole cui riconosce una posizione corretta: «è l’unico politico lucido che abbiamo in circolazione, dice che neanche le guerre “giuste” si possono combattere con un’altra guerra, perché oggi una guerra diventa immediatamente e inevitabilmente una guerra nucleare generale. Le guerre si fermano prima che scoppino e bisogna impedire che vadano avanti i processi che le preparano». Qui però Luciana Castellina opera un distinguo rispetto a chi la accusa di essere una pacifista fintamente equidistante per essere “più vicina” alla Russia: «Io non sono equidistante fra Russia e Ucraina, capisco che i ragazzi ucraini dicano: “Vogliamo le armi”. Me la prendo con i capi di governo, che invece dovrebbero avere il cervello e il senso di responsabilità per sapere che mandare le armi in Ucraina non vuol dire essere “al fronte”, infatti nessuno ci va, oltretutto, ma significa un massacro di ragazzi ucraini»,



“PD DI LETTA? SCANDALO E STUPIDITÀ”: PARLA CASTELLINA

Il problema dunque non è l’Ucraina che chiede aiuto e armi, ma l’Occidente con la Nato che gliele foraggia senza pensare – o meglio, avendo un secondo fine che è quello di poter estendere l’area di influenza atlantica fino a Kiev: per Luciana Castellina occorre a questo punto spingere tutto sui negoziati, «Non è che se noi mandiamo le armi finiscono le bombe russe: non finiscono per niente, anzi, si intensificano […] non c’è niente di meglio che marginalizzare e offendere, come ha dimostrato la Germania dopo la Prima guerra mondiale, per suscitare le reazioni peggiori».



Sempre per Castellina, in questo contesto di errori e posizioni sbagliate secondo la sua linea pacifista, vi è un partito che più di tutti l’ha sostanzialmente delusa nella posizione pro-guerra: «il Pd di Letta è un vero scandalo», attacca con forza l’attivista del movimento pacifista. Non solo scandaloso però, anche profondamente “stupido”: «un segno di stupidità che francamente non mi aspettavo da Letta, perché lì dietro c’è un partito che ha una tradizione culturale, non può venire lì a dire: “Io sono per la Nato! Per gli Stati Uniti!”. Ha fatto la dichiarazione di schieramento pro Nato e pro Stati Uniti più clamorosa che ci sia stata in quel Parlamento. In un centrosinistra che ha sempre avuto radici internazionaliste e pacifiste, Letta e Scholz vanno da tutt’altra parte».