Papa Francesco, come sempre, ha un occhio vigile su quello che accade intorno a lui. Il Pontefice affronta spesso temi di strettissima attualità e così ha fatto anche in vista della prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, la 58ª, che sarà celebrata il 12 maggio 2024. Bergoglio, come riporta Avvenire, rifletterà sull’intelligenza artificiale, sulle opportunità che è in grado di offrire ma anche sui rischi nascosti. Il titolo, che ribadisce come al centro debba comunque sempre esserci la persona umana, è “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”.
In una nota diffusa dalla Santa Sede, si legge: “L’intelligenza artificiale rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani. Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare. È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet”. Infine, un monito: “È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana”.
Papa Francesco e l’intelligenza artificiale: “La vita…”
Non è la prima volta che Bergoglio affronta il tema dell’intelligenza artificiale: già lo scorso 8 agosto venne annunciato che anche la Giornata della Pace del prossimo 1 gennaio avrebbe avuto questo argomento al centro delle discussioni. Anche in quel caso, si era parlato di tema quello dell’utilizzo distorto di questo risorsa, che ha come rischio insito quello di aumentare le disuguaglianze e quindi generare conflitti. Papa Francesco è molto attento al tema e non è certo nuovo all’argomento: il 10 gennaio scorso sottolineò come “la vita non può essere decisa da un algoritmo, servono etica e rispetto”.
Anche la Pontificia Accademia per la vita, con il suo presidente arcivescovo Vincenzo Paglia, se ne è occupata: “Queste nuove tecnologie possono portare a uno sviluppo enorme ma anche a una tragedia altrettanto enorme perché rischiano di sopprimere l’umano in una sorte di dittatura della tecnica”. Proprio il Papa, in un messaggio del 2020, raccontava di “tracce disseminate in internet” dalle quali “gli algoritmi estraggono dati che consentono di controllare abitudini mentali e relazionali, per fini commerciali o politici, spesso a nostra insaputa”. Il tema digitale, dunque, sta a cuore a Bergoglio, che è ben conscio dei progressi della tecnologia e dell’utilizzo che se ne fa nella società: allo stesso tempo, però, non è indifferente ai tanti rischi.