RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO E LA “SAMBA” CON PAPA FRANCESCO: IL FUORIPROGRAMMA IN VATICANO
«Mi sembravate una scuola di samba all’inizio»: è stato diretto e schietto Papa Francesco parlando sabato 20 gennaio in Vaticano davanti ai membri del Consiglio Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, storico movimento fondato da Salvatore Martinez nel 1997 e con migliaia di aderenti in tutto il mondo. Accogliendo il nuovo Presidente Giuseppe Contaldo – succeduto lo scorso marzo 2023 a Martinez seguendo il Regolamento e lo Statuto (approvato in via definitiva dal Consiglio permanente della Cei il 14 marzo 2002, poi sottoposto a modifiche nel 2007 e nel 2019) – e tutti gli altri membri del Rinnovamento, il Santo Padre ha sottolineato un suo “pregiudizio” iniziale nei confronti del movimento, risolto poi negli anni vedendo le opere compiute nella sua Argentina e pure in Italia.
«Andate avanti con gioia. La Madonna vi custodisca, sia sempre in mezzo a voi come tra i primi discepoli nel Cenacolo (cfr At 1,14). Io ho avuto una “storia particolare” con voi, perché all’inizio il movimento non mi piaceva, dicevo che era una scuola di samba e non un movimento ecclesiale», ha spiegato Papa Francesco al termine del discorso tenuto ieri in Sala del Concistoro. Da Arcivescovo di Buenos Aires è però lo stesso Bergoglio a ricredersi vedendo come quel movimento operava, «come riempivano la cattedrale durante gli incontri e ho incominciato ad avere un grande apprezzamento per voi». L’invito all’intero Rinnovamento nello Spirito Santo è quello di proseguire nell’opera di evangelizzazione, non però «come scuola di samba, come movimento ecclesiale! Di cuore benedico voi e il vostro servizio. E vi chiedo per favore di pregare per me. Pregare con il corpo, con tutto, per me».
IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO AL MOVIMENTO “RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO”
Il discorso tenuto in Vaticano da Papa Francesco ai membri del Rinnovamento nello Spirito Santo partiva però da una prospettiva di grande stima per l’operato mantenuto negli anni dal movimento cattolico, a cominciare da CHARIS, il Servizio Internazionale per il Rinnovamento Carismatico Cattolico: «in questi anni ho promosso CHARIS e anche recentemente nel novembre scorso, ho avuto modo di parlare ai partecipanti all’incontro organizzato da CHARIS. Vi incoraggio a continuare a camminare su questa strada di comunione e a fare tesoro delle indicazioni che vi ho lasciato».
Papa Francesco con i membri del Consiglio Nazionale ha voluto condividere il senso pastorale del servizio, sottolineando due aspetti cruciali come «il servizio alla preghiera, specialmente di adorazione; e il servizio all’evangelizzazione. Preghiera ed evangelizzazione». Il movimento del Rinnovamento per sua natura dà spazio e grande risalto alla preghiera di lode: «In un mondo dominato dalla cultura dell’avere e dell’efficienza, e anche in una Chiesa a volte troppo preoccupata dell’organizzazione – state attenti a questo! –, abbiamo tutti bisogno di dare spazio al rendimento di grazie, alla lode e allo stupore di fronte alla grazia di Dio. Vi chiedo, fratelli e sorelle, di continuare a servire la Chiesa in questo, specialmente promuovendo la preghiera di adorazione. Un’adorazione in cui sia predominante il silenzio, in cui la Parola di Dio prevalga sulle nostre parole, insomma un’adorazione in cui al centro ci sia veramente Lui, il Signore, e non noi».
Dalla preghiera alla evangelizzazione, il passaggio per Papa Francesco è tanto naturale quanto ne riconosce all’interno della storia di questo movimento: «Lo Spirito Santo, accolto nel cuore e nella vita, non può che aprire, muovere, far uscire; lo Spirito sempre spinge a comunicare il Vangelo, a uscire, e lo fa con la sua fantasia inesauribile». All’umanità spetta di essere “collaboratori” del Signore in questa opera continua di testimonianza, così come lo erano i discepoli anche noi tutti oggi possiamo proseguire quel servizio: «ricordate sempre che il primo annuncio si fa con la testimonianza della vita! A che serve fare lunghe preghiere e tanti bei canti, se poi non so essere paziente con il mio prossimo, se non so stare vicino alla mamma che è sola – è il quarto comandamento: io mi scandalizzo di uomini e donne che hanno i genitori in una casa di ricovero e non vanno a trovarli –, o a quella persona in difficoltà… La carità concreta, il servizio nascosto è sempre la verifica del nostro annuncio: parole, gesti e cantici, senza la concretezza della carità, non vanno». Da ultimo, Papa Francesco ha ricordato al Rinnovamento la centralità di seguire e servire all’intera comunità diocesana e parrocchiale secondo le indicazioni del Vescovo: «inoltre con le altre realtà ecclesiali, associazioni, movimenti, gruppi: dare testimonianza di fraternità, di stima reciproca nella diversità, di collaborazione nell’impegno per iniziative comuni, al servizio del popolo di Dio e anche su questioni sociali in cui è in gioco la dignità delle persone».