DIVINA MISERICORDIA 2022, IL REGINA COELI DI PAPA FRANCESCO
«La Madonna, Madre di misericordia – a me piace pensarla come Madre della misericordia il lunedì dopo la Domenica della Misericordia –, ci accompagni nel cammino della fede e dell’amore»: prima della recita del Regina Coeli, Papa Francesco introduceva così il racconto del passo evangelico di San Tommaso pochi giorni dopo la Resurrezione nella Pasqua del Signore.
Dopo l’omelia e la benedizione nella Santa Messa, il Santo Padre è tornato ad affacciarsi dal balcone in Piazza San Pietro: da qui è scattato un nuovo appello importante per la pace in Ucraina, appena conclusa la recita del consueto “Regina Coeli” post pasquale: «oggi varie Chiese orientali, cattoliche e ortodosse, e anche diverse comunità latine, celebrano la Pasqua secondo il calendario giuliano. Noi l’abbiamo celebrata domenica scorsa, secondo il calendario gregoriano. Porgo loro i miei auguri più cari: Cristo è risorto, è risorto veramente! Sia Lui a colmare di speranza le buone attese dei cuori. Sia Lui a donare la pace, oltraggiata dalla barbarie della guerra». Dopo 2 mesi di guerra tremenda in est Europa, Papa Francesco non si arrende nell’invitare il mondo intero alla pace del Signore: «Rinnovo l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace. Si arresti l’attacco, per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata; ci si fermi, obbedendo alle parole del Risorto “Pace a voi”». Il Papa chiede a tutti di accrescere la preghiera per la pace, «avere il coraggio di dire, di manifestare che la pace è possibile. I leader politici, per favore, ascoltino la voce della gente, che vuole la pace, non una escalation del conflitto».
LA DIVINA MISERICORDIA E IL REGINA COELI
«Quella di Dio è una gioia che nasce dal perdono e lascia la pace, una gioia che rialza senza umiliare»: queste parole di Papa Francesco segnano la giornata di Festa nella Chiesa dedicata alla Divina Misericordia. Nelle celebrazioni in San Pietro – che culmineranno alle ore 12 con il Regina Coeli dal Balcone della Piazza – il Pontefice ha ricordato nei tempi cupi di oggi il valore del perdono come “carta unica” da giocare sul “tavolo” della pace.
I tre “pace a voi” riferiti da Gesù nel Vangelo scandiscono l’azione della Divina Misericordia sull’uomo, anche oggi duemila anni dopo la Resurrezione del Cristo: come ha sottolineato ancora Papa Francesco al termine della Santa Messa, «mi piace pensare la presenza della Madonna tra gli Apostoli, lì, e come dopo Pentecoste l’abbiamo pensata come Madre della Chiesa: a me piace tanto pensarla il lunedì, dopo la Domenica della Misericordia, come Madre della Misericordia: che Lei ci aiuti ad andare avanti nel nostro ministero così bello». Appuntamento ora alle 12 con la recita del Regina Coeli di Papa Francesco e il messaggio di pace in questa prima domenica dopo la Santa Pasqua.
L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO NELLA SANTA MESSA DELLA DIVINA MISERICORDIA
«Gesù appare ai discepoli e a loro offre la sua misericordia mostrando le sue piaghe», inizia così l’omelia di Papa Francesco nella Santa Messa per la Divina Misericordia. «Pace a voi», dice Cristo ai discepoli e al mondo interno. Ci sono 3 “pace a voi”: «dà gioia, suscita perdono, consola nella fatica».
La gioia del Signore – «Discepoli dopo la Pasqua erano chiusi in se stessi, avevano abbandonato il Maestro e si erano dati alla fuga», sottolinea il Santo Padre per la festa della Domenica in Albis. «La paura aveva prevalso e avevano commesso grande peccato nel lasciare solo Gesù: pensavano di esserli fatti per grandi cose, ora si trovano a toccare il fondo». In questo clima, dice il Papa, arriva il primo “pace a voi” del Signore: «le parole di Gesù fanno gioire i discepoli perché vengono distolti da loro stessi e attirati agli occhi teneri di Cristo, occhi pieni di misericordia».
Suscita perdono – «Gesù ci fa sentire il perdono della pace: quella di Dio è una gioia che nasce dal perdono e lascia la pace». Per Papa Francesco ognuno di noi ha esperienza della pace e del perdono: «come il Padre ha mandato me anche io mando voi con lo Spirito Santo», dice il Signore nel secondo “pace a voi” nella Festa della Divina Misericordia. I discepoli, noi, diventiamo “dispensatori” di misericordia in quanto salvati dalla Grazia del Signore: «uomini perdonati possono perdonare. Se ognuno di noi non si sente perdonato allora si fermi e non prometta misericordia: prima sentitevi perdonati, poi potete dare tanta misericordia e perdono». Ogni uomo può essere canale di perdono e di riconciliazione, ricorda il Papa nella Santa Messa in San Pietro. «Siamo tessitori di riconciliazione, mi impegno per togliere conflitti, per portare perdono dove c’è odio? O io cado nel mondo del chiacchiericcio che sempre uccide?». Gesù «cerca testimoni di pace».
Consola nella fatica – «Dice “pace a voi” per confermare la fede faticosa di San Tommaso: il Signore non si scandalizza del suo scetticismo, non usa parola di sfida ma di misericordia. Solo così da incredulo diventa credente». In Tommaso, spiega Papa Francesco, c’è la storia di ogni credente: «ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di toccare e vedere, ma è proprio qui che riscopriamo la presenza e il perdono del Signore». Cristo non compie miracoli roboanti ma offre «caldi segni di misericordia». La misericordia di Dio fa scoprire anche le piaghe e le sofferenze del prossimo: non sempre siamo noi l’apice della sofferenza, c’è magari qualcuno che sta passando dei momenti peggiori. «Se riversiamo misericordia nel prossimo nasce in noi una speranza nuova che consola nella fatica», conclude Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa di Misericordia.
LA SANTA MESSA DELLA DIVINA MISERICORDIA: DIRETTA VIDEO E TV
Torna in presenza, dopo i riti della Settimana Santa, anche la Santa Messa della Divina Misericordia in questa seconda Domenica di Pasqua: alle ore 10 dalla Basilica di San Pietro, Papa Francesco celebrerà la festa istituita 21 anni fa da San Giovanni Paolo II, come da tradizione nella “Domenica in Albis”.
La diretta tv è garantita su Rai 1 e Tv2000, mentre la diretta video streaming è sempre reperibile sul canale YouTube di Vatican News: qui il libretto ufficiale della celebrazione odierna con Papa Bergoglio. Dopo gli ultimi due anni di celebrazioni in forma riservata nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, Papa Francesco decide per la prima volta di celebrare la domenica della Divina Misericordia all’interno della Basilica vaticana, in presenza di fedeli. «Cristo ci insegna che l’uomo non solo sperimenta la misericordia di Dio, ma è anche chiamato a mostrarla al suo prossimo», ha detto il Santo Padre nell’ultima Udienza Generale del mercoledì salutando i fedeli polacchi giunti in Aula Paolo VI, «vi ringrazio per la vostra misericordia verso tanti rifugiati dall’Ucraina, che hanno trovato in Polonia porte aperte e cuori generosi».
LA PRIMA DOMENICA DOPO PASQUA: COSA SI FESTEGGIA CON LA DIVINA MISERICORDIA
La festa della Divina Misericordia, come già detto, è stata istituita dal Santo Padre polacco Karol Wojtyla nel 2001 per la “Domenica in Albis”, ovvero la prima domenica successiva alla Pasqua. La locuzione latina “albis”, “bianco”, richiama la tunica bianca che i battezzandi nella notte di Pasqua tenevano indosso per tutta la settimana successiva dino alla domenica «in cui si depongono le vesti bianche», per l’appunto la Domenica in Albis.
Nella Chiesa Cattolica, la devozione della Divina Misericordia è stata propagata per iniziativa di Santa Faustina Kowalska, con lo scopo di avere piena fiducia umana nella misericordia di Dio, adottando così «un atteggiamento misericordioso verso il prossimo». La festa viene celebrate in questa particolare data per via delle visioni mistiche della santa polacca suor Faustina, in cui fu Gesù in persona a chiederlo, offrendole anche indicazioni su come dipingere il quadro divenuto famoso in tutto il mondo. «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia», si legge nel diario di Suor Faustina, beatificata da San Giovanni Paolo II nel 1993 e canonizzata nel 2000. «Desidero – sono le parole esatte che la religiosa polacca attribuì ancora a Gesù - che la Festa della misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori… L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene».
PAPA FRANCESCO, OMELIA MESSA DIVINA MISERICORDIA DEL 2021
Nell’omelia pronunciata un anno fa da Papa Francesco per la Santa Messa della Divina Misericordia si sottolineò la forza del perdono misericordioso del Signore dopo la Resurrezione: «Gesù risorto appare ai discepoli più volte. Con pazienza consola i loro cuori sfiduciati. Dopo la sua risurrezione, opera così la “risurrezione dei discepoli”. Ed essi, risollevati da Gesù, cambiano vita. Prima, tante parole e tanti esempi del Signore non erano riusciti a trasformarli. Ora, a Pasqua, succede qualcosa di nuovo. E avviene nel segno della misericordia. Gesù li rialza con la misericordia – li rialza con la misericordia – e loro, misericordiati, diventano misericordiosi. È molto difficile essere misericordioso se uno non si accorge di essere misericordiato».
I tre doni della misericordia di Cristo – la Pace, lo Spirito e le Piaghe – consegnarono all’umanità la viva e carnale “risposta” della vittoria definitiva sulla morte: «Non viviamo una fede a metà, che riceve ma non dà, che accoglie il dono ma non si fa dono. Siamo stati misericordiati, diventiamo misericordiosi. Perché se l’amore finisce con noi stessi, la fede si prosciuga in un intimismo sterile. Senza gli altri diventa disincarnata. Senza le opere di misericordia muore». Il Papa intimava al mondo – e il corso della storia lo ha reso un richiamo purtroppo profetico – ad essere «testimoni di misericordia» contro il dolore e il male generato: «chiediamo la grazia di diventare testimoni di misericordia. Solo così la fede sarà viva. E la vita sarà unificata. Solo così annunceremo il Vangelo di Dio, che è Vangelo di misericordia».