PAPA FRANCESCO: “LA TERZA GUERRA MONDIALE È FOLLIA PURA”

«Fin dall’inizio del mio servizio come vescovo di Roma ho parlato della Terza guerra mondiale, dicendo che la stiamo già vivendo, anche se ancora a pezzi. Quei pezzi sono diventati sempre più grandi, saldandosi tra di loro…»: lo scrive Papa Francesco nell’introduzione al suo nuovo libro “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace” (da domani in libreria, ndr), anticipata oggi in esclusiva da “Corriere della Sera” e “Vatican News”.



Nella Settimana Santa che porterà alla Pasqua, rispondendo di fatto alle polemiche dell’Ambasciata Ucraina (che contesta la scelta della Via Crucis al Colosseo con la XIII Stazione affidata alle meditazioni di una famiglia ucraina e una russa), Papa Francesco ribadisce la sua assoluta contrarietà alla guerra incarnando appieno la pace di Cristo da 2022 anni testimoniata dal Vangelo: «Queste guerre ci apparivano “lontane”. Fino a che, ora, quasi all’improvviso, la guerra è scoppiata vicino a noi. L’Ucraina è stata aggredita e invasa». Ma il ragionamento del Santo Padre è ben più ampio del mero riconoscimento di un’invasione: «Di fronte alle immagini strazianti che vediamo ogni giorno, di fronte al grido dei bambini e delle donne, non possiamo che urlare: “Fermatevi!”. La guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia, la guerra è un mostro, la guerra è un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto! Di più, la guerra è un sacrilegio, che fa scempio di ciò che è più prezioso sulla nostra terra, la vita umana, l’innocenza dei più piccoli, la bellezza del creato».



UDIENZA GENERALE, PAPA FRANCESCO CITA DOSTOEVSKIJ (E INVOCA LA VERA PACE)

«Un oltraggio blasfemo a Dio», una «follia pura», un orrore senza fine: Papa Francesco lancia il monito a tutta la comunità internazionale sul rischio enorme di un’unica terza guerra mondiale, «Ci si avvia come fosse ineluttabile. Invece dobbiamo ripetere con forza: no, non è ineluttabile! No, la guerra non è ineluttabile! Quando ci lasciamo divorare da questo mostro rappresentato dalla guerra, quando permettiamo a questo mostro di alzare la testa e di guidare le nostre azioni, perdono tutti, distruggiamo le creature di Dio, commettiamo un sacrilegio e prepariamo un futuro di morte per i nostri figli e i nostri nipoti».



Nell’ultima Udienza Generale prima di Pasqua, in Aula Paolo VI il Santo Padre ha citato anche la meravigliosa “Leggenda del Grande Inquisitore” di Dostoevskij (inserita nel capolavoro “I fratelli Karamazov”) per esprimere quale sia la vera pace incarnata dal Cristo contro la “falsa pace armata mondana”: «la pace di Gesù non sovrasta gli altri, non è mai una pace armata, mai. Le armi del Vangelo sono la preghiera, la tenerezza, il perdono e l’amore gratuito  al prossimo, l’amore a ogni prossimo». Sempre citando il grande romanziere russo – una scelta tutt’altro che casuale – Papa Francesco ricorda il “rimprovero” del Grande Inquisitore contro il Cristo tornato sulla Terra: «pur potendo, non ha mai voluto diventare Cesare, il più grande re di questo mondo, preferendo lasciare libero l’uomo anziché soggiogarlo e risolverne i problemi con la forza». Serve una vera pace anche oggi in Ucraina, quella del Gesù di Dostoevskij contro il Grande Inquisitore (che rappresenta la logica mondana, ndr): «Avrebbe potuto stabilire la pace nel mondo, piegando il cuore libero ma precario dell’uomo in forza di un potere superiore, ma non ha voluto: ha rispettato la nostra libertà […] Ecco l’inganno che si ripete nella storia, la tentazione di una pace falsa, basata sul potere, che poi conduce all’odio e al tradimento di Dio e a tanta amarezza nell’anima».