PAPA FRANCESCO LASCIA SANTA MARTA? L’INDISCREZIONE-BOMBA DEL “TEMPO”
Neanche il tempo di ritornare a Santa Marta dopo il ricovero d’urgenza al Gemelli di Roma che già si parla di un trasloco imponente di Papa Francesco, questa volta potrebbe però essere definitivo: su “IlTempo” l’esperto faccendiere ed ex giornalista Luigi Bisignani sgancia la “bomba”, «Bergoglio trasloca nella casa di Joseph Ratzinger».
In pratica secondo le “voci” raccolte in Vaticano, Papa Francesco sarebbe pronto a dire addio alla storica dimora di Casa Santa Marta (già uno “strappo” alla regola consueta dei Papi che normalmente risiedevano nei Palazzi Vaticani) per trasferirsi “al più presto” al Monastero Mater Ecclesiae, che negli ultimi 10 anni ha ospitato la residenza del Papa Emerito Benedetto XVI dopo la clamorosa rinuncia nel 2013.
«I corvi, loro malgrado, presto dovranno cambiare comignolo sul quale volteggiare e così sarà per loro ancor più difficile capire le mosse del Papa che ha già fatto partire, nonostante il pit stop al Gemelli, il toto nomine per l’ambito posto di capo della comunicazione per sostituire Paolo Ruffini, in scadenza, che si sente sicuro perché dice di godere della protezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella», scrive Bisignani sul “Tempo”. La miccia che avrebbe convinto il Santo Padre ad un trasloco sarebbe stata proprio la «pessima gestione mediatica durante la sua degenza»: in Vaticano non pochi lamentano infatti una certa quale confusione nelle ore che hanno seguito il ricovero di Papa Francesco per una brutta infezione respiratoria. Bollettini “smentiti”, notizie contraddittorie e protagonisti a “briglia sciolta”: «da visite già programmate ad un’infezione polmonare alla bronchite e poi ad un infarto in un batter di ciglia. Confusione dovuta alla mancanza di una corretta comunicazione anche per l’improvvisazione dello staff medico della casa papale in mano all’infermiere tuttofare Massimiliano Strappetti. Ma Francesco di lui si fida ciecamente e fino a oggi ci ha sempre indovinato».
LE “TRAME” SUL FUTURO DELLA DIREZIONE COMUNICAZIONE IN VATICANO:
Il trasloco in monastero dei Giardini Vaticani come una sorta di “dispetto alla Curia” al momento non è stato affatto confermato da fonte ufficiale, ma nemmeno smentito dopo l’articolo-bomba di Bisignani (non nuovo a “sparate” del genere, non sempre però rivelatesi corrette fino in fondo nel passato, ndr). L’impressione è che, al di là se si concretizzerà o meno il trasloco di Papa Francesco da Santa Marta al Monastero Mater Gratiae, qualcosa nella gestione della comunicazione e dei media in Vaticano non sta girando alla perfezione. A luglio scade il mandato di Paolo Ruffini come Prefetto e a dicembre 2023 quello di Andrea Tornielli come direttore editoriale: lo scorso 11 novembre però Papa Francesco ricevendo il personale del dicastero aveva qualificato direttori e giornalisti come «poeti pazzi», invitandoli ad essere più «professionali».
Ora, scrive “Il Tempo”, «a quanto pare troppo torto non l’ha avuto visto che, non per caso, uscendo ieri dal Gemelli, il Papa si è fermato a ringraziare i giornalisti perché con il loro lavoro hanno “smentito le bugie e le fantasie”» messe in giro. Che Papa Francesco «bypassi continuamente il Dicastero della comunicazione è ormai noto, meno noto è il fatto che stia cercando una donna, una giornalista per rimpiazzare Ruffini». Nel “totonomine” riportate da Bisignani le tre figure in lizza sarebbero quelle di Stefania Falasca (scrittrice e giornalista); Valentina Alazraki, corrispondente delle tv messicane Televisa-Telemundo; Nicole Winfield, corrispondente da Roma dell’Associated Press; Giorgia Cardinaletti, giornalista Tg1. Ciò che rimane certo è che con ogni probabilità, con l’età che avanza, occorrerà seguire molto bene l’evoluzione delle condizioni di Papa Francesco e per farlo servirà un servizio di comunicazione e reportistica dal Vaticano con forte professionalità.