SAN GIUSEPPE MODELLO DI VITA E DI ASCOLTO: LA NUOVA UDIENZA GENERALE DI PAPA FRANCESCO E IL VALORE DEL “SOGNO”
Ascoltare, aprirsi e sognare Dio: con queste tre azioni Papa Francesco identifica il grande insegnamento per l’intera storia umana che ha avuto San Giuseppe, padre “putativo” di Gesù e responsabile con il suo “sì” (assieme alla sposa Maria) di uno dei più grandi esempi di libertà e adesione al Mistero. Di tutto questo ha parlato oggi in Udienza Generale il Santo Padre, proseguendo il ciclo di catechesi inaugurato con il Giubileo 2025 della Speranza: in quell’annuncio avvenuto in sogno, il falegname di Nazareth si ritrova “investito” di una duplice novità che avrebbe cambiato la sua vita e quella di tutto il mondo di lì a poco. Essere padre, ma soprattutto una futura moglie ancora vergine incinta.
Oltre qualsiasi “scandalo” nel giudizio degli altri, San Giuseppe decide di fidarsi di Dio: «un uomo gusto» che prima si separa privatamente da Maria (evitandole lo scandalo del ripudio come previsto dalla Legge ebraica dell’epoca) per poi accoglierla nel matrimonio che cambierà per sempre la vita dell’umanità. Come spiega ancora Papa Francesco nell’Udienza Generale in Vaticano, San Giuseppe richiama alla memoria un altro omonimo “sognatore” protagonista della storia ebraica, Giuseppe figlio di Giacobbe: «Sogna il miracolo che Dio compie nella vita di Maria, e anche il miracolo che compie nella sua stessa vita», questo quanto il semplice falegname vede stravolgersi davanti a sé, decidendo ancora una volta di fidarsi del Signore. Si fida dello Spirito Santo, si fida della sua sposa e accetta il sogno di Dio sulla sua vita, proprio così «entra nella grazia di chi sa vivere la promessa divina con fede, speranza e amore».
L’APPELLO PER IL CONGO E IL GRIDO DI PACE RINNOVATO CONTRO TUTTE LE GUERRE: “SONO SEMPRE UNA SCONFITTA!”
Un fidarsi per amore, uno dei più grandi insegnamenti di San Giuseppe non solo al suo tempo e alla Madonna, ma che parla anche a noi oggi, duemila anni dopo l’Annunciazione: non un farsi alla cieca, ma partendo dalle evidenze affettive e logiche che gli si ponevano davanti con pure tutti i dubbi che sicuramente avrà avuto in cuor suo davanti a quel sogno “rivoluzionario”. Come sottolinea ancora Papa Francesco, citando Benedetto XVI nel suo libro “l’Infanzia di Gesù”, Giuseppe si fida di Dio e diventa così da «vigilante interiormente» e «obbediente spontaneo».
Nel suo appello alla comunità di fedeli presenti durante l’Udienza Generale in Aula Paolo VI del Vaticano, Papa Francesco invita a seguire l’esempio di San Giuseppe in ogni aspetto delle sue azioni originarie: la grazia di poter ascoltare più di quanto si parli, la grazia di sognare con Dio e per Dio, «accogliendo con responsabilità il fatto che Cristo fin dal nostro battesimo vive e cresce nella nostra vita». Uno dei santi che più si è avvicinato a quel modello di ascolto è stato San Giovanni Bosco, un autentico maestro di vita – lo definisce il Santo Padre – di cui il prossimo 31 gennaio si celebra la memoria liturgica: «apprendete dalla sua esperienza spirituale a confidare in ogni circostanza in Dio». In chiusura dell’Udienza Generale, il Papa ha poi lanciato un ulteriore appello di pace a tutti i popoli in guerra in questo difficile momento storico che attraversiamo, dal Medio Oriente all’Ucraina fino al Myanmar, passando per la durissima guerra civile esplosa nuovamente nella Repubblica Democratica del Congo. L’impegno di Bergoglio è per un cessate il fuoco immediato, lo stop alle violenze sulla popolazione (tra assalti ed espropri) e l’impegno della comunità internazionale ad inseguire la pace con ogni mezzo diplomatico e di dialogo.