Fabio Marchese Ragona, vaticanista e scrittore, è stato ospite stamane di Uno Mattina per parlare del libro “Life” su Papa Francesco, la biografia dello stesso Santo Padre: “Spesso lui ha parlato dei rapporti fra giovani e anziani e io allora gli ho chiesto di raccontare la sua vita, facendo da testimone”. Quindi Marchese Ragona ha continuato: “C’era grande emozione da parte mia, stare con il Papa per tanto tempo, sono andato a Santa Marta 4 volte e siamo stati molto tempi assieme, ha una memoria assurda, pazzesca, ricorda piccoli dettagli di quando era bambino, mi ha detto che in collegio gli avevano insegnato tecniche di memoria che oggi ancora utilizza. Mi ha messo sempre a mio agio”.



Su nonna Rosa:Papa Francesco è cresciuto a casa sua, e lei parlava in piemontese, e lui ci tiene a dire che la sua prima lingua madre era proprio il piemontese. La nonna quando litigava con il nonno parlava in piemontese, e lei è stata quella che gli ha insegnato le prime preghiere”.

MARCHESE RAGONA E IL LIBRO SU PAPA FRANCESO: “L’ESILIO A CORDOBA…”

E ancora: “Il Papa racconta tutta la sua vita a cominciare da quando è finita la seconda guerra mondiale, poi nel periodo di quando era sacerdote a Cordoba che era stato mandato in esilio ed era un po’ depresso, racconta il conclave e la sua vita, ci sono tanti aspetti inediti”. Proprio sul conclave: “Lui voleva tornare a Buenos Aires per celebrare la Pasqua, era la settimana Santa, poi ha capito qualcosa quando alcuni cardinali gli facevano domande strane. Quando è arrivato davanti alla Sistina non voleva più entrare perchè sapeva che lo avrebbero eletto, poi è entrato e c’è stata l’elezione”.



Sulla pandemia, il covid e la Roma deserta: “Ha fatto questo pellegrinaggio al San Marcello al Corso e davanti a quel crocifisso ha chiesto di metterci mano, e quando ha attraversato la piazza San Pietro deserta, il 27 marzo del 2020, pensava alla solitudine delle persone, ai nonni, alle persone nelle rsa, agli ospedali, l’ho trovato molto commosso quando me lo raccontava”.

MARCHESE RAGONA E IL LIBRO SU PAPA FRANCESO: “UN DONO ALL’IMPROVVISO”

Ragona parla di “Dono che è arrivato all’improvviso, una persona semplicissima, anche nelle piccole cose, mi ha fatto trovare delle empanadas argentine un giorno, uno di noi assolutamente, senza dimenticare che è il Papa, questa è la cosa che ti lascia spiazzato”. Papa Francesco chiamava molto spesso per correzioni e refusi: “Una volta mi ha chiamato mentre mi trovavo al mare, mi ha detto di divertirmi e di mettermi sotto l’ombrellone”.



Ma come ha conquistato la fiducia del Santo Padre? “Arrivo da un piccolo centro, Canicattì, forse questo l’ha colpito, lui arriva dalla periferia, forse la normalità, lui è una persona semplice, è rimasto con i piedi per terra, è rimasto Jorge Bergoglio, e a lui manca andare in pizzeria, prendere la metro, andare in periferia e dai poveri”.