E’ una catechesi densa come sempre di significato quella pronunciata da Papa Francesco nell’udienza generale di oggi, mercoledì 21 agosto, nell’Aula Paolo VI. Nel corso dell’intervento del Santo Padre si è verificato anche un particolare fuoriprogramma. Mentre Bergoglio era circa a metà del suo intervento, una bambina con una maglietta fucsia è salita sul palco mettendosi a correre davanti al Papa. Il Pontefice non si è assolutamente scomposto dinanzi a questa “incursione” e anzi ha tranquillizzato la mamma della piccola, che in un primo momento aveva tentato di fermare lo slancio della bambina. Queste le parole del Papa:”Lasciala tranquilla. Dio parla attraverso i bambini”. Il Papa ha poi tenuto per mano la bambina che si era avvicinata a lui riservandole uno sguardo carico di tenerezza.



PAPA FRANCESCO IN UDIENZA GENERALE, VIDEO

Nel corso della sua catechesi, intanto, Papa Francesco ha ricordato quali siano i doveri del buon cristiano:”Se voi volete sapere se siete buoni cristiani dovete pregare, cercare di accostarvi alla comunione, al sacramento della riconciliazione. Ma quel segnale che il tuo cuore si è convertito, è quando la conversione arriva alle tasche, quanto tocca il proprio interesse: lì è dove si vede se uno è generoso con gli altri, se uno aiuta i più deboli, i più poveri. Quando la conversione arriva lì, stai sicuro che è una vera conversione. Se rimane soltanto nelle parole non è una buona conversione”. Il Papa ha citato degli esempi biblici. Uno concernente Barnaba:”Egli possiede un campo e lo vende per consegnare il ricavato agli Apostoli (cfr At 4,36-37). Ma accanto al suo esempio positivo ne appare un altro tristemente negativo: Anania e sua moglie Saffira, venduto un terreno, decidono di consegnare solo una parte agli Apostoli e di trattenere l’altra per loro stessi (cfr At 5,1-2). Questo imbroglio interrompe la catena della condivisione gratuita, la condivisione serena, disinteressata e le conseguenze sono tragiche, sono fatali (At 5,5.10). L’apostolo Pietro smaschera la scorrettezza di Anania e di sua moglie e gli dice: «Perché Satana ti ha riempito il cuore, cosicché hai mentito allo Spirito Santo e hai trattenuto una parte del ricavato del campo? […] Non hai mentito agli uomini ma a Dio» (At 5,3-4). Potremmo dire che Anania ha mentito a Dio per via di una coscienza isolata, di una coscienza ipocrita, per via cioè di un’appartenenza ecclesiale “negoziata”, parziale e opportunista. L’ipocrisia è il peggior nemico di questa comunità cristiana, di questo amore cristiano: quel far finta di volersi bene ma cercare soltanto il proprio interesse”.



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