VIDEO STREAMING INTERVISTA PAPA FRANCESCO

«La guerra è un controsenso della creazione»: così Papa Francesco nella lunga intervista a “Che Tempo che Fa” in onda domenica sera su Rai 3. Un evento non unico (non era la prima intervista in Tv per il Santo Padre) ma sicuramente assai più denso tra contenuti e tematiche toccate rispetto alle precedenti ospitate, per di più in diretta per la prima volta.



È possibile rivedere a questo link di RaiPlay l’intera intervista in video streaming: il Papa collegato dal suo appartamento in “Casa Santa Marta” in Vaticano, con un Fabio Fazio emozionato nel sentire Francesco rispondergli al perché ha accettato di farsi intervistare, «ho deciso di andare, perché ho bisogno degli amici. Non sono un santo». Dalla guerra ai migranti, dall’ambiente ai mali della Chiesa, fino alla pandemia, la povertà, il lavoro, le tasse, le politiche internazionali e i drammi personali: un Papa Francesco a tutto campo quello intervistato da Fabio Fazio, ribadendo fin da subito il suo appello contro il clima di guerra purtroppo sempre più alto alle porte dell’Europa, «Nella Bibbia Dio crea uomo e donna. Ma poi arriva una guerra tra fratelli, uno cattivo contro un innocente, per invidia, e poi una guerra culturale. Subito vengono le guerre. È un antisenso della creazione, la guerra è sempre distruzione. Fare una famiglia, portare avanti la società è costruire, la guerra è distruggere».



IL PAPA DA FAZIO: TUTTI I TEMI

Nella sua lunga intervista a “Che Tempo che Fa” il Santo Padre ha sottolineato la necessità che l’Unione Europea sviluppi una propria convinta e unita politica migratoria: «Il migrante va accolto, accompagnato, promosso e integrato. Va anche integrato, è molto importante. Serve una politica migratoria continentale. Il fatto che il Mediterraneo sia ora il cimitero dell’Europa ci deve far pensare. Ogni Paese indichi delle quote, serve equilibrio. Quello che si fa con i migranti è criminale». Riportando lo sguardo all’esempio del Vangelo, Papa Francesco ricorda come «Di fronte alle sofferenze noi spesso vediamo e passiamo oltre, dimentichiamo. Vedere non basta, bisogna sentire, toccare. Quando c’è qualcuno che arriva a confessarsi, spesso chiedo: quando dai l’elemosina, tocchi la mano della persona a cui la dai? Lo guardi negli occhi?».



Dai migranti al tema dei giovani, con i dati purtroppo in crescita sui suicidi giovanili: «Il problema dell’aggressività sociale lo hanno studiato psicologi e sociologi bene. Sottolineo che è cresciuto il numero dei suicidi giovanili: c’è una aggressività che scoppia, basta pensare nella scuola al bullismo, è una aggressività nascosta, è un problema sociale. La aggressività va educata, di per sé non è negativa, può essere positiva ma può essere distruttiva e inizia con la lingua, il chiacchiericcio: nelle famiglie e nei quartieri distrugge l’identità. Se hai una cosa contro l’altro o te la tieni o meglio dirla in faccia ed essere coraggiosi». Bergoglio ha poi dato un consiglio alle famiglie di ragazzi particolarmente complessi e complicati: «Serve vicinanza con i figli: quando si confessano coppie giovani e parlo con loro chiedo sempre: ‘tu giochi con i tuoi figli?’ A volte sento risposte dolorose: ‘Padre, quando esco dormono e quando torno pure’. Questa è la società crudele che allontana genitori dai figli. Anche quando i figli fanno qualche scivolata, anche da grandi, bisogna essere loro vicini, bisogna parlare ai figli».

Il Papa ha poi parlato dei problemi interni alla Chiesa, rilevando secondo lui il male principale che oggi alberga nella Santa Chiesa di Dio: «oggi il male della più grande è la mondanità spirituale, è una chiesa mondana. Questa mondanità spirituale fa crescere il clericalismo, una cosa brutta, una perversione della Chiesa, che porta a posizioni ideologicamente rigide. Così l’ideologia prende il posto del Vangelo». Ciò di cui la Chiesa non deve mai venir meno nell’annuncio del Cristo è il senso ultimo del perdono: «Lo sguardo dall’alto in basso non è lecito, mai: è lo sguardo di chi domina». Rispondendo alla domanda di Fazio, il Papa spiega come «Dio ci ha fatto buoni ma liberi, la libertà è quella che ci permette di fare tanto bene ma anche tanto male, siamo liberi. Siamo liberi e padroni di prendere le nostre decisioni, anche sbagliate. La capacità di essere perdonato è un diritto umano, tutti abbiamo il diritto di essere perdonati se chiediamo il perdono. Abbiamo dimenticato che chi mi chiede il perdono ha il diritto di essere perdonato, se si ha qualche debito con la società va pagato ma col perdono. Il padre del figliol prodigo aspettava i figlio per perdonarlo».

Non da ultimo, Papa Francesco ha cercato di immedesimarsi nella domanda delle domande, il perché del male e il perché soprattutto delle sofferenze per i più piccoli: «Una domanda a cui mai sono riuscito a rispondere è ‘perché soffrono i bambini?’. Non ho risposte a questo. Non c’è risposta», ha ammesso il Pontefice citando però un grande romanziere russo, «Dio è forte nell’amore, l’odio, la distruzione è nelle mani di un altro. Nel rapporto di Dio col Figlio potremmo vedere cosa c’è nel cuore di Dio quando accadono queste cose. Gesù mai ha dialogato col diavolo: o lo caccia o gli risponde con la Bibbia, questo vale per tutte le tentazioni. Alla domanda perché soffrono i bambini trovo solo la risposta soffrire con loro. In questo ha ragione Dostoevskij».