PAPA FRANCESCO: “VIVIAMO UNA GUERRA MONDIALE, FERMIAMOCI PER FAVORE””

In tempi non sospetti Papa Francesco usò un’espressione guardata da tutti con scetticismo se non proprio sospetto: «viviamo una terza guerra mondiale a pezzetti». Erano altri tempi, le emergenze globali in gran parte erano le stesse di oggi – Medio Oriente, Cina, Coree, Donbass, Africa centrale, maghreb, Mediterraneo – ma la frattura tra Occidente e Oriente sembrava molto meno netta. Nel 2022, dopo una pandemia globale e la più grave crisi sul fronte energia dovuta alla guerra in Ucraina, quell’espressione usata da Papa Francesco non solo ritorna di continuo ma è anche la modalità più peculiare per descrivere questi nostri tempi convulsi. Durante l’Udienza Generale in Vaticano il 7 settembre mattina il Santo Padre è tornato su quella “immagine” al termine della sua catechesi dedicata al Discernimento (“Un esempio: Ignazio di Loyola”).



E lo ha fatto con il consueto pragmatismo diretto che lo contraddistingue: «non dimentico la martoriata ucraina. Ci sono delle bandiere lì. Di fronte a tutti gli scenari di guerra del nostro tempo, chiedo a ciascuno di essere costruttore di pace e di pregare perché nel mondo si diffondano pensieri e progetti di concordia e di riconciliazione. Oggi stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci per favore!». Papa Francesco decide di offrire preghiere e intenzioni per la Madonna affinché possa intercedere a garanzia della fine di questo enorme conflitto internazionale allargato (e sempre più pressante tra Ovest ed Est del mondo): «Alla Vergine Maria affidiamo le vittime di ogni guerra, di ogni guerra, in modo speciale la cara popolazione ucraina».



L’UDIENZA DI PAPA FRANCESCO E LA PACE IN UCRAINA ANCORA LONTANA

Mentre in Ucraina scossa oggi il 196esimo giorno dall’inizio della guerra, quel “lontano” 24 febbraio 2022, di recente è stato il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk a riprendere l’immagine della guerra mondiale usata da Papa Francesco durante il suo messaggio alla comunità cristiana del luogo: «la terra ancora trema e il popolo ucraino piange». Dopo aver escluso per il momento una visita a Kiev per motivi di salute, Papa Francesco con lo sguardo torna proprio in quelle terre martoriate ribadendo il proprio appello per costruire una pace vera, solida e duratura.



La richiesta all’intercessione della Madonna non è poi un elemento “casuale” in quanto negli scorsi mesi proprio Papa Francesco ha consacrato la Russia e l’Ucraina – entrambe le nazioni in guerra – al Cuore Immacolato della Vergine Maria: una richiesta di protezione, di affidamento e di salvezza ultima. Durante la sua catechesi nella Udienza Generale in Piazza San Pietro, Papa Bergoglio ha parlato poi di discernimento e della testimonianza per la vita della Chiesa dal Santo fondatore della Compagnia di Gesù, l’ordine da cui proviene lo stesso Francesco: «Il discernimento è l’aiuto a riconoscere i segnali con i quali il Signore si fa incontrare nelle situazioni impreviste, perfino spiacevoli, come fu per Ignazio la ferita alla gamba. Da esse può nascere un incontro che cambia la vita, per sempre, come il caso di Ignazio. Può nascere una cosa che ti fa migliorare nel cammino o peggiorare non so, ma stare attenti e il filo conduttore più bello è dato dalle cose inattese: “come mi muovo di fronte a ciò?”. Il Signore ci aiuti a sentire il nostro cuore e a veder quando è Lui che attua e quando non è Lui ed è un’altra cosa».