Ai microfoni di Atlantide, su La7, Antonio Spadaro parla di Papa Francesco e del suo governo della Chiesa: «Papa Francesco governa guardando alla storia, a quello che accade e quindi rielabora tutto nella sua preghiera, c’è una dimensione mistica nel suo pontificato, comprende quello che deve fare e agisce secondo quello che la preghiera lo ispira a fare», racconta ai microfoni di Andrea Purgatori il Direttore de La Civiltà Cattolica (la rivista della Compagnia di Gesù da cui viene anche Papa Francesco). «Una volta», ricorda, «andai a trovarlo nella sua stanza e gli chiesi: “lei vuole fare la riforma della Chiesa? Lui mi guardò un po’ stupito e attese qualche secondo a rispondere, poi mi disse, come cadendo dalle nuvole: “no, io voglio mettere Cristo al centro della Chiesa”». Un misto di spiritualità e apertura alla realtà, il suo pontificato: «Papa Francesco non è un Don Chisciotte che va contro i mulini a vento ma è una persona umile, che sa affrontare le difficoltà così come vengono», dice Spadaro.
ANTONIO SPADARO “PAPA HA SPIRITO PROFETICO”
La tensione fra dimensione spirituale e dimensione istituzionale è d’altronde il tratto distintivo del pontificato di Francesco: «La dimensione istituzionale è fondamentale, se non ci fosse l’istituzione non sarebbe una realtà incarnata la Chiesa», spiega Antonio Spadaro, che aggiunge: «D’altra parte c’è la dimensione spirituale, che spacca tutto, libera: la libertà dello spirito deve entrare, deve dare forma alla Chiesa stessa». Due dimensioni che s’intrecciano, che richiedono a volte gesti forti, potenti, per trovare il giusto equilibrio: «Papa Francesco ha uno spirito profetico, nei suoi gesti è istituzionale, nello stesso tempo compie dei gesti, dice delle parole che un po’ “spaccano”, rompono la crosta di una istituzione troppo statica o abituata a certe procedure per dare lo slancio profetico del gesto di Cristo. In questo senso è vicario di Cristo, cioè agisce come lui». E demistifica l’immagine di Francesco come papa isolato: «Spesso passa questa immagine del Papa solitario contro i marosi di una chiesa in difficoltà, di una curia in tormento».
“PAPA FRANCESCO VUOLE RICOSTRUIRE LA CHIESA”
Ma in realtà non è proprio così. «Papa Francesco ha rapporti molto ampi, grandi amicizie, ascolta molto, umilmente si mette al servizio di un rinnovamento che avviene nel tempo», afferma Antonio Spadaro a La7. Sono processi lunghi – «certamente sono più i semi che i frutti» – ma Papa Francesco «non vuole ricadere in una ideologia del cambiamento, per cui si passa da una struttura all’altra e non si cambia il cuore; da qui la voglia di una riforma profonda e da qui il nome Francesco, perché Francesco è l’uomo che si sente chiamato dal Signore a ricostruire la sua Chiesa, ad avviare una profonda riforma spirituale». Una Chiesa povera per i poveri, un lungo percorso di purificazione: «Papa Francesco sa perfettamente che il conflitto, il peccato, lo scandalo sono elementi della vita umana e fanno parte quindi anche della Chiesa. Non ha mai immaginato una Chiesa angelicata, pura, sa perfettamente che la natura umana è anche corrotta e che questa corruzione si vive anche all’interno della Chiesa».