Secondo Marcello Veneziani, ci sarebbe un complesso “file rouge” che tocca Papa Francesco, il cristianesimo come rivoluzione sociale, la figura storica di Giuda Iscariota e la “lettura” che ne dava il giornalista ateo Fernando Pettruccelli della Gattina (vissuto tra Risorgimento e fine Ottocento): secondo la “profezia” lanciata da Pettrucelli nel suo “Le memorie di Giuda” – poi ripresa anche da diverse vulgate nel Novecento all’interno della Chiesa e soprattutto con la teologia della liberazione – il vero “traditore” non sarebbe Giuda bensì Cristo, ‘traditore’ del potenziale messaggio di rivoluzione sociale ed egualitarismo radicale in difesa degli oppressi.



Un espediente narrativo quello di Pettrucelli per “provocare” in un’epoca in cui era difficile farlo, eppure per Veneziani quell’idea potrebbe non essere così troppo lontana dal magistero di Bergoglio (col quale spesso anche nel recente passato vi sono stati attriti non da poco, ndr). «Una lettura politica del Vangelo in cui Gesù è il mancato precursore della teologia della liberazione e, forse, del nuovo corso della Chiesa» sottolinea polemico il giornalista-scrittore oggi su La Verità.



IL PAPA, GIUDA E LA RIVOLUZIONE SOCIALE

Per Veneziani, «Giuda secondo Petruccelli non è traditore ma tradito nelle sue aspettative di cambiamento, sognatore del Risorgimento ebraico. Ma lui aspira al Risorgimento storico e terreno, Gesù invece «si perde» nel Risorgimento eterno e ultraterreno, detto Risurrezione». A differenza della visione cattolica e identitaria, dove Giuda è visto come la “croce” del genere umano in quanto il suo tradimento «metafora dell’umanità che in cambio di un vantaggio terreno, i trenta denari, svende l’anima sua e la fede in Dio», Veneziani vede nel “nuovo corso” della Chiesa un rischio potenziale di ribaltamento della visione: «il Giuda di Petruccelli è il sognatore di un cristianesimo interamente riversato nella rivoluzione sociale, nella difesa degli oppressi, nel riscatto dei poveri, nell’integrazione degli esclusi. Un idealista, mica un traditore. Vi ricorda qualcuno?». Una rivoluzione sociale in cui Giuda non fosse più il traditore ma addirittura il discepolo “più fedele”, in quanto divenuto mezzo sacrificato per la crocifissione del Cristo e per la salvezza del mondo.

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