Il ruolo del padre dietro l’ascesa di Camillo Borghese

Papa Paolo V è stato il duecentotrentatreesimo papa della Chiesa Cattolica e il centoquarantunesimo sovrano dello Stato Pontificio. Ha ricoperto il suo incarico dagli inizi del seicento fino alla sua morte a Roma negli anni venti. Papa Paolo V, il cui nome di battesimo era Camillo Borghese, nacque nella capitale ed era il primo di sette figli della nobile famiglia Borghese; il padre Marcantonio Borghese lavorava come avvocato, mentre mamma Flaminia Astalli apparteneva alla nobiltà romana.



Papà Camillo si trasferì a Roma con la famiglia, legando il proprio destino a quello della Curia pontificia; aii suoi due figli maggiori diede il massimo supporto possibile, spronandoli a intraprendere carriere ad alti livelli e investendo tutte le sue risorse economiche sui loro studi.

Così Camillo Borghese diventò Papa Paolo V

Camillo Borghese fu iscritto all’Università di Perugia e a quella di Padova. Dopo la laurea, lavorò inizialmente come avvocato, finché non decise di dedicarsi totalmente all’attività ecclesiastica. Il suo primo incarico fu quello di referendario della Segnatura di Giustizia. Nominato sacerdote sul finire del cinquecento, Camillo Borghese scalò rapidamente i gradi della gerarchia della Curia romana, diventando vicelegato a Bologna. Il successore di Clemente VIII lo nominò nunzio particolare presso il re di Spagna Filippo II e successivamente cardinale.



Durante il suo incarico ricoprì diversi ruoli, tra cui quello di segretario dell’Inquisizione Romana e di cardinale vicario, rappresentante del papa come vescovo di Roma. Nel corso della sua vita privata ed ecclesiastica, Papa Paolo V non ebbe mai legami con la classe politica e infatti si dedicò quasi esclusivamente allo studio del diritto e all’attività ecclesiastica.

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