Papa Paolo VI viene considerato a tutti gli effetti il predecessore di Karol Wojtyla anche se tra i due c’è stato il breve papato di Giovanni Paolo I in carica per appena un mese. Negli anni settanta, Papa Paolo VI è consapevole che la sua ora si sta avvicinando sempre di più. Negli ultimi mesi infatti chiederà di poter abbandonare la vita terrena per salire nell’alto dei cieli, come rivelerà in seguito Madre Teresa di Calcutta. Una testimonianza raccolta in Paolo VI di Anna Maria Sicari e pubblicato dalla Ares edizioni, in cui si ricostruiscono l’ultimo periodo in vita di Papa Montini. Colpito negli affetti più cari, le condizioni di Paolo VI si aggraveranno con il rapimento dell’amico Aldo Moro, per la cui salvezza cercherà di intercedere. Anche se non riuscirà ad impedirne la morte. “Credo, o Signore. L’ora viene. Da qualche tempo ne ho il presentimento. Più ancora che la stanchezza fisica, pronta a cedere a ogni momento, il dramma delle mie responsabilità sembra suggerire come soluzione provvidenziale il mio esodo da questo mondo, affinché la Provvidenza possa manifestarsi a trarre la Chiesa a migliori fortune“, scriverà in Pensiero alla morte, un breve testo in cui si augura che la Chiesa possa avere un Pontefice migliore di lui. “La Provvidenza ha, sì, tanti modi d’intervenire nel gioco formidabile delle circostanze, che stringono la mia pochezza”, continua, “ma quello della mia chiamata all’altra vita pare ovvio, perché altri subentri più valido e non vincolato dalle presenti difficoltà. Servus inutilis sum. Sono un servo inutile”. Un forte desiderio che si contrappone tuttavia con la volontà di non tradire Cristo. Fino a quel 6 agosto del ’78, quando Papa Paolo VI verrà colpito da un infarto, mentre ascolta l’ultima Messa.



Papa Paolo VI, Santo prima della canonizzazione

La Santità di Paolo VI sarà agli occhi di tutti ben prima della sua canonizzazione. La stesa Madre Teresa di Calcutta, durante un intervento successivo alla morte del Pontefice, sottolineerà le sue qualità. “Era Santo, era un padre amorevole”, dirà la religiosa, “amava molto i bambini e i poveri… È tornato alla casa di Dio e adesso noi possiamo pregarlo“. Madre Teresa riconduce la santità del Pontefice alla modalità della sua morte, ovvero quell’attacco di cuore che metterà fine alle sue sofferenze mentre ascolta la Messa. Celebrata al suo capezzale dal Segretario: “Lui ebbe un attacco di cuore proprio al momento della consacrazione”, dirà Madre Teresa, come riferisce Aleteia, “Collegate questo fatto a quanto egli aveva detto l’anno precedente, quando qualcuno gli disse che stava soffrendo troppo, che stava continuando la Passione di Cristo, che stava soffrendo soprattutto per quello che accadeva all’interno della Chiesa, a causa di vescovi, sacerdoti e religiosi che lasciavano la Chiesa. Il Santo Padre non si mise a discutere o a spiegare, ma disse una frase breve e chiara: ‘Sto soltanto vivendo la mia Messa’”. Oggi, martedì 21 aprile 2020, andrà in onda nella prima serata di Canale 5 il film Karol – Un uomo diventato Papa, in cui si racconterà anche del momento in cui verrà eletto il successore di Paolo VI, ovvero Giovanni Paolo II.

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