Nella serata di oggi, giovedì 29 giugno, verrà trasmesso su Rai 2 il documentario “La Croce e la Svastica“, che indaga sul ruolo che la Chiesa cattolica e l’allora Papa, Pio XII, ebbero nel secondo conflitto mondiale e rispetto ai totalitarismi europei che caratterizzarono la guerra. Per anni, infatti, il Papa è stato al centro di numerose critiche per il suo comportamento sommesso durante l’escalation verso il conflitto, accusato di non aver fatto abbastanza per salvare gli ebrei.



Il lungo documentario parte proprio dagli archivi segreti del Vaticano, rinominati Archivi Apostolici, che vennero secretati da Papa Pio XII dopo la fine del suo mandato papale. Appena tre anni fa, infatti, l’attuale Papa, Francesco, ha deciso di rimuovere definitivamente il sigillo dagli archivi, rendendoli consultabili per chiunque, tra storici, teorici e persone comuni. Numerosi dei documenti contenuti all’interno vennero già desecretati da Papa Paolo VI, ma in nessuno di quelli venivano citate le posizioni della Chiesa, e di Papa Pio XII, rispetto alla guerra, al nazismo, al fascismo e alla deportazione degli ebrei.



Gli Archivi di Papa Pio XII: che posizione ebbe la chiesa rispetto agli ebrei

Insomma, sia il papato che il periodo immediatamente successivo, per Papa Pio XII non fu affatto semplice, caratterizzato da una pesante critica, da più punti diversi della società, per la sua posizione rispetto ai totalitarismi europei. Per volontà di Papa Francesco, gli archivi segreti sono diventati pubblici nel corso del 2020, permettendo di “riabilitare”, almeno in parte, la figura di quel pontefice che si trovò a fronteggiare una situazione geopolitica cruciale e delicata.

Dalle analisi che si sono fatte negli anni dei tantissimi documenti contenuti nell’Archivio segreto di Papa Pio XII, emerge tuttavia una posizione piuttosto differente rispetto a quella tanto criticata. Seppur in segreto, infatti, l’azione del pontefice e la sua neutralità avrebbero permetto lo sviluppo di un’azione umanitaria coordinata dalla Santa Sede, che fornì aiuti e protezione in luoghi sicuri a tantissimi ebrei italiani. Papa Pio XII, e la sua azione umanitaria, infatti, contavano più di 2mila richieste di aiuto al giorno, in larga parte soddisfatte. Inoltre, il pontefice si rese, dopo la guerra, promotore della Repubblica, condannando i totalitarismi e facendo da promotore della giustizia sociale.