“Il celibato è indispensabile. Non posso tacere”: a metterlo nero su bianco è stato Benedetto XVI, papa emerito, il quale insieme al cardinale Robert Sarah ha scritto un libro proprio sulla questione dei preti sposati. E’ stato le Figaro a pubblicare alcune anticipazioni dell’ultima fatica letteraria di Ratzinger, “Dal profondo del nostro cuore”, in cui il predecessore di Bergoglio sembra avere le idee molto chiare sul tema. Il libro nasce dagli incontri tra Benedetto XVI e il card. Sarah e dallo scambio di idee e pensieri, ma anche preoccupazioni sulla tematica dei matrimoni tra sacerdoti. “Le nostre riflessioni effettuate in modi diversi ci hanno portato a scambiare lettere. La somiglianza delle nostre preoccupazioni e la convergenza delle nostre conclusioni ci hanno portato a mettere i frutti del nostro lavoro e della nostra amicizia spirituale a disposizione di tutti i fedeli come Sant’Agostino. Anzi, come lui possiamo dire: ‘Silere non possum! Non posso tacere'”, scrivono Ratzinger e Sarah nel narrare come è nata l’idea comune del libro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PAPA RATZINGER “NO AI PRETI SPOSATI”
‘esce’ allo scoperto e annuncia l’ultima fatica letteraria, questa volta assieme al Cardinal Robert Sarah (prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti): “Dal profondo del nostro cuore” è il titolo dell’ultimo libro in uscita il prossimo 15 gennaio in Francia (editore Fayard), dedicato al valore della fede e all’importanza sacrale del celibato dei preti. Il testo di Benedetto XVI e del cardinale ritenuto tra i più “vicini” al Papa Emerito – e allo stesso tempo spesso con maggior enfasi critica rispetto al nuovo Magistero di Francesco e alla Chiesa ‘moderna’ – è destinato a fare piuttosto “rumore” all’interno del Vaticano: arriva a pochi mesi dall’ultimo Sinodo sull’Amazzonia dove è emersa una sostanziale, seppur minima, apertura di Papa Francesco rispetto alla possibilità dei preti sposati, con quel «nuove strade» inserito nel testo finale. Proprio nei prossimi mesi sarà lo stesso Bergoglio a far uscire una esortazione apostolica post-sinodale nel quale pronuncerà la sua piena conclusione magistrale sulla possibilità di “diaconi permanenti” nella Regione amazzonica, ma è chiaro che con il testo in uscita di Benedetto XVI qualche “imbarazzo” potrebbe crearlo oltre Tevere. «Il libro è nato in questi ultimi mesi, mentre il mondo risuonava del frastuono creato da uno strano sinodo dei mass media che prendeva il posto del sinodo reale», scrivono Ratzinger e Sarah in un’anticipazione uscita oggi su Le Figaro.
BENEDETTO XVI, LIBRO COL CARDINAL SARAH ‘CONTRO’ I PRETI SPOSATI
Ma la tesi forte, anticipata dai media francesi, riguarda per l’appunto la contrarietà piena alla possibilità di aprire ai preti sposati nella Chiesa Cattolica: «il celibato è indispensabile. Non posso tacere», è il grido di allarme di Papa Ratzinger assieme al Cardinale africano, salvo poi aggiungere «il celibato dei sacerdoti ha un grande significato perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita». Il monito del Papa emerito arriva dopo una serie di discussioni e confronti avuti con lo stesso Sarah durante il Sinodo sull’Amazzonia dello scorso anno: «Ci siamo incontrati, abbiamo scambiato le nostre idee e le nostre preoccupazioni», scrivono i due illustri autori nella prefazione al libro in uscita a breve in Francia. Nell’attesa di vedere ora cosa succederà con la lettera di Francesco che dovrà pronunciarsi sul tema dei “viri probati” in Amazzonia, recuperiamo quello che lo stesso Benedetto XVI andava dicendo già nel lontano 2010 all’interno di un convegno teologico in Vaticano dal titolo “Fedeltà di Cristo, fedeltà del Sacerdote”: «C’è grande bisogno di sacerdoti che parlino di Dio al mondo e che presentino a Dio il mondo – spiegava il Papa emerito, tre anni prima delle sue dimissioni –; uomini non soggetti ad effimere mode culturali, ma capaci di vivere autenticamente quella libertà che solo la certezza dell’appartenenza a Dio è in grado di donare». Non solo, secondo Ratzinger è necessaria quella fedeltà, «che partendo dalla Fedeltà di Cristo all’umanità, attraverso la Chiesa ed il Sacerdozio ministeriale, conduca a vivere il proprio sacerdozio nella totale adesione a Cristo e alla Chiesa. Il sacerdote, infatti, non appartiene più a se stesso, ma, per il sigillo sacramentale ricevuto, è ‘proprietà’ di Dio, e questo suo ‘essere di un Altro’ deve diventare riconoscibile da tutti, attraverso una limpida testimonianza».
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