“La Stampa” di oggi ha pubblicato la prefazione di Papa Francesco all’ultimo libro di Salvo Noè, “Il potere della fiducia – I 10 passi per sconfiggere le paure e sviluppare l’autostima” (Edizioni San Paolo): nel volume lo psicologo e mediatore familiare affronta il tema cruciale della fiducia nelle relazioni pubbliche e private, con l’eccezionalità dell’intervento di Papa Bergoglio che propone una disamina sulla possibilità di amare ed essere amati nella modernità di oggi. «Dio si è sempre mostrato come un Padre pieno di amore, di tenerezza, un Padre pieno di bontà e misericordia. Gesù ci mostra la generosità e la premura del Padre in tanti modi: con la sua parola, con i suoi gesti, con la sua accoglienza verso tutti, specialmente verso i peccatori, i piccoli e i poveri, ma anche con i suoi ammonimenti, che rivelano il suo interesse perché noi non sprechiamo inutilmente la nostra vita», scrive il Santo Padre proponendo da subito “l’esempio” del Signore come autentico maestro e padre nella stima profusa sull’uomo. «La Sua fedeltà diventa anche capacità di rimetterci continuamente in cammino su strade nuove, senza “sotterrare il talento”. Nel cammino della vita bisogna avere fiducia!», sottolinea ancora Papa Francesco, ribadendo la centralità della “proposta” divina e dell’operosità umana in risposta. «Il percorso di ogni uomo inizia tutti i giorni al mattino; il cammino di affidarsi al Signore, il cammino aperto alle sorprese del Signore, tante volte buone, a volte brutte – pensiamo a una malattia, a una morte – ma aperto, perché io so che Tu mi porterai a un posto sicuro, a una terra che Tu hai preparato per me», ribadisce ancora il Papa nella prefazione.
LA PREFAZIONE DI PAPA FRANCESCO
È attraverso la preghiera che l’uomo può costantemente rimanere aperto alla speranza e fiducia che Dio ripone su di lui: la storia umana è una storia di “salvezza”, spiega ancora Papa Francesco, «Entrando nel terreno della fede, nella “terra della fede”, troviamo anche spesso una vita buia, dura, difficile, una seminagione con lacrime, ma sicuri che la luce di Cristo ci dona, alla fine, realmente, la grande raccolta». Bisogna dunque sempre ricordare come nonostante il “sottosuolo” e il “buio” nelle nostre vite, la luce c’è sempre ed è Dio che già abita in mezzo alla nostra vita. «Questa gioia profonda che Dio è entrato nella nostra vita, liberandoci: è la gratitudine per la scoperta di Gesù Cristo, che è venuto da noi. E questa gratitudine si trasforma in speranza, è stella della speranza che ci dà la fiducia, è la luce, perché proprio i dolori della seminagione sono l’ inizio della nuova vita, della grande e definitiva gioia di Dio», scrive ancora il Santo Padre nelle ultime righe della prefazione al libro di Noé. Un parallelo molto importante con la vita di tutti i giorni – dominata molte volte dal “ricatto” affettivo e personale nei nostri rapporti – viene fatta dal Papa con parole estremamente semplici: «La fiducia genera amore e nessuno di noi può vivere senza amore, ma è una brutta schiavitù quella di ritenere che l’ amore vada meritato. Credere che se non siamo forti e belli, allora nessuno si occuperà di noi». Molti oggi cercano una visibilità – conclude Papa Bergoglio – solo per colmare un vuoto sostanzialmente interiore: «come se fossimo persone eternamente bisognose di conferme. Però, vi immaginate un mondo dove tutti mendicano motivi per suscitare l’ attenzione altrui, e nessuno invece è disposto a voler bene gratuitamente a un’ altra persona? Immaginate un mondo così, un mondo senza la gratuità del voler bene?».