Tragedia a Ivrea domenica sera: un uomo di 53 anni si è ucciso durante una videochiamata con la figlia di 6 anni, a nulla sono serviti i soccorsi dei sanitari del 118. Un dramma che ha sconvolto la comunità piemontese, una storia dolorosa che parte da lontano. Come riportano i colleghi de La Stampa, l’uomo ha compiuto l’estremo gesto con una Beretta calibro 6,35 detenuta illegalmente.
Una storia di solitudine e di vendetta, spiega il quotidiano torinese: dietro questo gesto c’è la volontà di infliggere sofferenza alla piccola per vendicarsi della madre, considerata colpevole di una storia finita male. La donna, infatti, aveva denunciato il 53enne per maltrattamenti ed era scattato il codice rosso. Il movente ha trovato conferma in un biglietto scritto prima del suicidio e rinvenuto dai carabinieri sul tavolo della sua abitazione.
Ivrea, papà videochiama la figlia di 6 anni e si uccide
La Stampa riporta inoltre che l’uomo avrebbe pianificato tutto da tempo, forse da un anno. Lo scorso 9 gennaio l’ex compagna aveva sporto denuncia con un verbale choc: «Mi voleva ammazzare». Le forze dell’ordine avevano trovato delle armi – una pistola e un fucile ad aria compressa – poi sequestrate. La donna con i tre figli hanno continuato a vivere con lui fino all’estate, per poi trovare rifugio in una comunità protetta.
L’uomo era rimasto solo e non aveva più un lavoro, rimarca il quotidiano, ed era stato colpito anche da un’ischemia. Purtroppo sono proseguite le violenze verbali nei confronti dell’ex compagna, culminate fino all’estremo gesto di vendetta: il suicidio durante una videochiamata con la figlia di appena 6 anni. Come vi abbiamo raccontato, per lui non c’è stato niente da fare: i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.