Martirologio Romano: “San Fabiano, papa e martire, che da laico fu chiamato per grazia divina al pontificato e, offrendo un glorioso esempio di fede e di virtù, subì il martirio durante la persecuzione dell’imperatore Decio; san Cipriano si felicita del suo combattimento, perché diede una testimonianza irreprensibile e insigne nel governo della Chiesa; il suo corpo in questo giorno fu deposto a Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto”.
Il suo pontificato coincise con un periodo di pace: l’imperatore Gordiano III (238-244) aveva sospeso la persecuzione dei cristiani e l’imperatore Filippo l’Arabo (244-249) era addirittura un simpatizzante dei cristiani. Così papa Fabiano ebbe la possibilità di dedicarsi all’organizzazione interna della Chiesa.
Il singolare episodio della sua elezione è riportato dallo storico Eusebio: mentre il clero era riunito per eleggere il papa, una colomba bianca scese dal cielo e si posò sulla testa di Fabiano; questo avvenimento fu interpretato come un segno per indicare la persona scelta dallo Spirito Santo a capo della Chiesa; era il 10 gennaio 236.
Ottimo amministratore, Fabiano divise Roma in sette distretti ecclesiastici e a capo di ciascuno di essi pose un diacono coadiuvato da un suddiacono e da sei giovani assistenti: “…diede così alla chiesa romana una struttura articolata, più adatta a far fronte all’aumento dei suoi membri”, scrive il Kelly nel Grande Dizionario Illustrato dei Papi.
Amministratore energico e lungimirante, Fabiano fu un grande papa: di lui parlarono con ammirazione e rispetto tutti i suoi contemporanei. Il periodo di pace diede inoltre a papa Fabiano la possibilità di accrescere sempre di più l’importanza del vescovo di Roma all’interno della Chiesa, di organizzare meglio i lavori di costruzione dei cimiteri e di adoperarsi per far ritornare a Roma, dalla Sardegna, i corpi di papa Ponziano e dell’antipapa Ippolito.
Nel 250 divenne imperatore Decio, che prese il potere con un programma di rafforzamento interno dell’Impero, contro le invasioni dei barbari: rafforzamento interno per l’imperatore Decio significava tra l’altro ritorno all’antica religione romana, anche perché l’accresciuta autorità del vescovo di Roma dava fastidio.
Un decreto stabilì che tutti i sudditi dovevano proclamare solennemente e pubblicamente la loro adesione al paganesimo tradizionale. I cristiani si rifiutarono di compiere questo gesto e vennero nuovamente perseguitati: tra i primi a rifiutare questa imposizione ci fu papa Fabiano, che l’imperatore vedeva come nemico e come rivale. Fabiano venne arrestato e lasciato morire di fame e sete in carcere. Fu sepolto nella cripta papale del Cimitero di San Callisto: secondo il Martirologio Romano, la sua morte, il suo dies natalis, cade il 20 gennaio 250, giorno della sua memoria liturgica.
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