Martirologio Romano: “A Roma, sant’Igino, papa, che occupò per ottavo la cattedra dell’apostolo Pietro”.
Come ricorda Francesco Scorza Barcellona nella Enciclopedia dei Papi, secondo Eusebio di Cesarea Igino sarebbe succeduto a Telesforo nel 138 e sarebbe morto dopo quattro anni di episcopato. Ireneo di Lione è la fonte di Eusebio per altre notizie su Igino (῾ϒγῖνοϚ, Hyginus, Yginus, Egenus, Viginus): durante il suo episcopato giunse a Roma Valentino, iniziatore dell’eresia che porta il suo nome, e fiorì Cerdone, considerato l’iniziatore delle dottrine eretiche poi sviluppate da Marcione.
Altra notizia che Eusebio desume da Ireneo è che Igino fu tra i vescovi di Roma che mantennero la pace senza imporre gli usi liturgici della propria Chiesa a quei cristiani che celebravano la Pasqua secondo il calendario liturgico giudaico.
La notizia relativa a Igino nel Catalogo Liberiano è lacunosa per le date di accesso e di morte di Igino, ma gli attribuisce un episcopato della durata di dodici anni, tre mesi e sei giorni. Il Liber pontificalis, nr. 10, gli assegna un pontificato di quattro anni, tre mesi e quattro giorni, ma le date di accesso e di morte, dal 138 al 149, meglio si convengono al periodo indicato dal Catalogo Liberiano. Poche, generiche e scarsamente verosimili sono le altre notizie riferite su di lui dal Liber pontificalis.
Probabilmente la notizia che Igino sarebbe stato filosofo deriva dal ricordo o dalla confusione con uno dei due omonimi scrittori latini del sec. I d.C., Gaio Giulio Igino detto il Bibliotecario e Igino l’Astronomo. I provvedimenti relativi al clero sono indicati con l’espressione “Hic clerum conposuit et distribuit gradus”, che Duchesne interpreta nel senso di una regolamentazione dei costumi e delle attribuzioni del clero, con una più precisa definizione dei gradi gerarchici, forse riferibile all’istituzione dei gradi minori: se questa interpretazione si riferisce al senso dell’espressione del Liber pontificalis, ciò non significa tuttavia che veramente si debba attribuire a Igino un provvedimento inteso in questo senso.
La data della sua depositio, l’11 gennaio, è stata accolta nel Martyrologium Romanum, che considera Igino martire, diversamente dallo stesso Liber pontificalis. La sua commemorazione è stata tuttavia espunta nel Calendarium Romanum del 1969, in quanto Igino non risulta martire, né si conosce il giorno della sua morte. A Igino (Viginus) sono intitolate due delle decretali pseudoisidoriane.
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