Martirologio Romano: “A Roma presso san Pietro, san Simplicio, papa, che, al tempo delle invasioni dell’Italia e dell’Urbe da parte dei barbari, confortò gli afflitti, incoraggiò l’unità della Chiesa e rinsaldò la fede”.

Nacque a Tivoli. Fu eletto il 3 marzo 468. “Egli vide nel settembre 476 la deposizione dell’ultimo imperatore d’Occidente, Romolo Augustolo, e l’ascesa al trono di un generale germanico, l’ariano Odoacre; … Simplicio assisté anche alla fondazione di regni barbarici dell’impero d’Occidente. Curò in special modo le relazioni con l’Oriente; lavorò però assiduamente anche per salvaguardare, in tempi molto difficili, l’autorità di Roma sull’Occidente” (John Kelly).



“L’evento più importante” si ebbe quando in Oriente il monofisita Basilisco prese il potere. La teoria monofisita affermava l’“unica natura” di Gesù laddove la cristologia calcedonese aveva promulgato nel 451 le “due nature”. Furono intrapresi passi ufficiali per conciliare calcedonesi e monofisiti mediante una formula di compromesso. Quando Zenone riprende il posto di imperatore, Calcedonia non è garantita. La collaborazione con Acacio, patriarca di Costantinopoli, fece sì che nel 482 Zenone promulgasse l’Henoticon, un editto di unione e conciliazione tra calcedonesi e monofisiti.



Simplicio ricevette notizia di questi avvenimenti spesso in ritardo: in ogni caso, egli fece numerosi ma pare inutili sforzi per esercitare una qualche influenza su queste vicende. Egli, come afferma il Martirologio Romano, al tempo delle invasioni dell’Italia e dell’Urbe da parte dei barbari, confortò gli afflitti, incoraggiò in tempi difficili l’unità della Chiesa e rinsaldò la fede, per esempio nella controversia tra calcedonesi e monofisiti.

“Durante il suo pontificato, durato quindici anni, cercò di seguire le orme dei suoi predecessori, Leone e Ilaro, nella difesa del Credo calcedonese e nel tentativo di affermare l’autorità della Chiesa romana, ma, soprattutto nei rapporti con la Chiesa orientale, ebbe scarso successo, non riuscendo a gestire i tumultuosi e repentini rivolgimenti avvenuti in quel periodo. Gli eventi più significativi degli anni del pontificato di Simplicio furono la caduta dell’Impero d’Occidente e l’inizio di quello che verrà definito lo scisma acaciano. La deposizione di Romolo Augustolo e l’insediamento dell’ariano Odoacre come re d’Italia non ebbero tuttavia conseguenze rilevanti nella vita della Chiesa: gli ultimi imperatori d’Occidente, infatti, erano stati figure di scarsissimo rilievo. Odoacre inoltre non sembra aver interferito in modo significativo negli affari ecclesiastici, limitandosi, tra l’altro in accordo con Simplicio, a riservarsi il diritto, proprio dell’imperatore, di essere consultato in merito all’elezione del pontefice” (Maria Cristina Pennacchio, Enciclopedia dei Papi).



Morì il 10 marzo 483 dopo una lunga malattia e fu sepolto accanto a Leone I nel portico di S. Pietro. La memoria liturgica ricorre il 10 marzo.

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