Martirologio Romano: “A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, san Dionigi, papa, che, colmo di ogni virtù, dopo la persecuzione dell’imperatore Valeriano, consolò con le sue lettere e la sua presenza i fratelli afflitti, riscattò i prigionieri dai supplizi e insegnò i fondamenti della fede a coloro che li ignoravano”.



Dionigi è stato uno dei papi più importanti del III secolo. Probabilmente di origine greca, fu eletto il 22 luglio 260. Sotto il predecessore Sisto II si era distinto come eminente sacerdote. Aveva avuto scambi di corrispondenza con Dionigi, vescovo di Alessandria, sulla controversa questione del secondo battesimo degli eretici.



Divenuto papa riprese la corrispondenza con l’omonimo vescovo di Alessandria, ma questa volta sulle relazioni fra il Padre ed il Figlio all’interno della Trinità. Alcuni cristiani di Alessandria avevano denunciato il loro vescovo al papa accusandolo di separare il Figlio dal Padre, di affermare che Gesù era una creatura e di negare la sua consustanzialità con il Padre. Dionigi convocò immediatamente un sinodo per condannare gli errori. Inviò alla comunità di Alessandria la dottrina romana della Trinità. Scrisse privatamente al confratello vescovo di Alessandria perché spiegasse la propria posizione. Dionigi di Alessandria rispose in modo da rientrare nell’ovile.



“Per concludere sulla questione dei due Dionigi, basterà accennare che l’Alessandrino, nel replicare a Dionigi, non ha difficoltà a riconoscere che nella foga della polemica alcune espressioni avevano tradito il suo pensiero: precisa perciò che la definizione del Figlio come creatura (ποίημα) era da respingere, in quanto impropria per definire la condizione di Cristo, che invece andava considerato Figlio di Dio in senso reale e, come tale, coeterno col Padre. Ma in ambito trinitario l’Alessandrino fu irremovibile nel difendere la dottrina delle tre ipostasi, che pure Dionigi aveva tacciato di triteismo: ‘se togliamo le ipostasi [egli dichiara] togliamo di mezzo la Trinità’, con implicito ma evidente rimprovero a Dionigi di aver salvaguardato la ‘monarchia’ divina a discapito della distinzione personale delle tre entità trinitarie. Non si hanno altre notizie sulla polemica: vale a dire, non si sa se e in quali termini D. abbia replicato alla risposta dell’Alessandrino, che solo molto parzialmente aveva accolto la sua critica. Probabilmente la questione si chiuse con questa replica” (Manlio Simonetti, Enciclopedia dei Papi).

Secondo il Kelly, pare che Dionigi abbia incominciato o portato a termine una completa riorganizzazione della chiesa: come si arguisce dal Liber pontificalis assegnò parrocchie e cimiteri ai vari sacerdoti e delimitò nuove sedi episcopali nella sua area metropolitana. Inoltre ridonò vigore all’antica tradizione della chiesa romana di aiutare i cristiani in difficoltà. Morto il 26 dicembre 268, fu sepolto nella cripta papale del cimitero di Callisto. La memoria liturgica ricorre il 26 dicembre.

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