All’inizio del IV secolo la sede romana sarebbe rimasta vacante, sia per divisioni interne sia per la persecuzione. Con l’assunzione al trono imperiale di Massenzio (306-312) comincia un periodo politico più tollerante verso i cristiani, che permette l’elezione di un nuovo papa. Fu scelto Marcello, un sacerdote importante, che probabilmente aveva svolto notevole compito durante il periodo di sede vacante. Le date del suo pontificato sono incerte. Forse dal 308 al 16 gennaio 309.



Abbiamo detto che con Massenzio il clima politico era più disteso: ne dovette approfittare papa Marcello per riorganizzare la chiesa: il Liber Pontificalis, con un racconto “anacronistico” secondo il Kelly, fa dividere a Marcello la città in 25 tituli o parrocchie, ognuna affidata ad un sacerdote.

Un altro problema era costituito da quei fedeli che durante la persecuzione avevano rinnegato la fede. Marcello con costoro fu severo, tanto che nel giro di poco tempo la maggioranza della comunità gli fu contraria. Ne derivarono disordini pubblici e spargimenti di sangue, intervenne Massenzio, Marcello fu allontanato dalla città come perturbatore della pace. Morì poco dopo. Il corpo fu riportato a Roma ed inumato nel cimitero di Priscilla. La memoria liturgica ricorre il 16 gennaio.



“Il Liber pontificalis, unica fonte su di lui, lo dice di origine romana, ma nella sua prima redazione lo dichiara figlio di un Marcello (I, pp. 72-3), nella seconda invece di Benedetto, de regione Via Lata. Poiché i dati su papa Marcello sono molto scarsi, e il suo nome è assente in molte fonti, alcuni studiosi hanno pensato che un papa con questo nome non sia mai esistito. Marcello, secondo Th. Mommsen, sarebbe stato un semplice presbitero che avrebbe retto la comunità romana durante la vacanza della sede dopo la morte di papa Marcellino e prima della elezione di Eusebio, pertanto non sarebbe stato veramente vescovo di Roma, ma avrebbe svolto solo le funzioni di reggente, come era già avvenuto con Novaziano dopo la persecuzione di Decio, quando era difficile eleggere un vescovo. Per questa ragione il suo nome sarebbe stato incluso nel Catalogo Liberiano, poi inserito nel Cronografo del 354. La tesi di Mommsen viene accettata, con toni diversi, da E.H. Röttges e da V. Monachino. Chi comunque nega l’episcopato di Marcello non nega la sua esistenza bensì solo il suo ruolo di vescovo di Roma” (Angelo Di Berardino, Enciclopedia dei Papi).



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