Martirologio Romano: “A Roma presso san Pietro, deposizione di san Vitaliano, papa, che si occupò con particolare impegno della salvezza degli Angli”.

Nato a Segni, presso Roma, appena eletto al pontificato (30 luglio 657) cercò subito di migliorare i rapporti tra la Santa Sede e Costantinopoli. Ma prima di soffermarmi su questo punto, mi sembra opportuno rivolgere l’attenzione a quello che fece per il bene del popolo cristiano in Inghilterra.



Profondamente interessato alla chiesa anglosassone, Vitaliano incoraggiò Oswy, re di Northumbria, per introdurre in Inghilterra la data romana della Pasqua, al posto di quella celtica. Nel sinodo, o conferenza, di Whitby (664) ottenne l’introduzione in Inghilterra di altri usi romani. Il 26 marzo 668 consacrò il colto monaco greco Teodoro di Tarso come arcivescovo di Canterbury e lo mandò in Britannia a riorganizzare la chiesa locale, assicurandosi però che Teodoro non introducesse idee e costumi greci estranei alla consuetudine romana.



Ritorniamo sopra. La riappacificazione tra Santa Sede e Costantinopoli era necessaria: gli ultimi pontificati avevano visto la rottura tra le due chiese per la questione del monotelismo. Per monotelismo s’intende la “dottrina cristologica diffusa nella Chiesa bizantina nel sec. VII, elaborata per superare le dispute attorno al modo di operare delle due nature in Cristo; storicamente nato come affermazione di monoenergismo, intendeva non sostenere una sola volontà in Cristo ma affermare il primato di quella divina su quella umana, ed ebbe poi vari aspetti a seconda delle formule via via assunte, che comunque concordano nel riconoscere in Cristo una sola volontà e attività”.



Vitaliano era un abile mediatore e, pur cedendo su alcuni punti, ottenne qualche risultato pacificatore. Nel rapporto con l’imperatore Costante II e con il patriarca Pietro egli mantenne la posizione romana, ma in modo molto conciliante. Costante lo contraccambiò inviando doni e confermando i privilegi della chiesa romana, Pietro incluse il suo nome nei preziosi dittici di Costantinopoli. Quando Costante venne a Roma nel luglio del 663, Vitaliano ed il suo clero lo accolsero con magnifiche cerimonie. Ma in alcuni suoi gesti l’imperatore dimostrò di non smettere di contrariare la Santa Sede.

A Roma Vitaliano sviluppò la schola cantorum del Laterano fondata da Gregorio Magno, istruendo i cantori (che venivano chiamati “vitaliani”) per i nuovi riti pontifici. Dopo la morte violenta di Costante, Vitaliano aiutò il figlio e legittimo successore Costantino IV, che da parte sua avrebbe aiutato la Chiesa. Infatti, “Vitaliano si sentì in condizione di sostenere più apertamente la dottrina ortodossa delle due volontà nel Cristo e rifiutò addirittura di accettare le lettere sinodiche del nuovo patriarca, Giovanni V, perché non erano ortodosse” (John ND Kelly).

Morto il 27 gennaio 672, la memoria liturgica ricorre il 27 gennaio.

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