Antonio Pappalardo, l’ex generale di brigata dei carabinieri, ex parlamentare e pure sottosegretario alle Finanze nella XI Legislatura (1992-1994), già leader dei Forconi e ora dei Gilet arancioni, ribadisce al Corriere della Sera la sua tesi secondo cui il Coronavirus non esiste: “È un’invenzione. Un bluff organizzato. Vogliono terrorizzarci, chiuderci in casa e instaurare un nuovo ordine mondiale: è evidente che il problema del nostro pianeta non è certamente questa specie di stupida influenza chiamata Coronavirus, utilizzata dalle grandi potenze per sottometterci. Il male del pianeta sono le micidiali radiazioni elettromagnetiche. Troppi radar, troppe antenne”.
Il 5G sarebbe dunque il vero problema e il Coronavirus specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione. Ha fatto discutere il fatto che a manifestare con i Gilet arancioni ci fosse Casapound. Antonio Pappalardo sottolinea che “noi siamo una cosa diversa”, ma aggiunge: “Non è colpa mia se la gente è arrabbiata, e non capisce. Ma lo sa che a Bergamo e Brescia stavano bruciando i cadaveri? Questa cosa voi giornalisti non l’avete scritta”.
Altro punto della discussione è che nelle manifestazioni di sabato i Gilet arancioni non rispettavano le distanze, e nessuno indossava la mascherina: “Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che le mascherine sono dannose?”, replica Pappalardo convinto che le multe siano state una ingiustizia.
PAPPALARDO, GILET ARANCIONI: “CORONAVIRUS NON ESISTE E SULL’EURO…”
Antonio Pappalardo rivendica poi che nessuno finanzia il movimento dei Gilet arancioni: “Non abbiamo un centesimo. Io vivo con la mia pensione di generale, 3.800 euro al mese, e ho pure rinunciato al vitalizio, che pure erano altri 1.200 euro, eh”. Complottista su Coronavirus e 5G, Pappalardo è anche NoVax: “I vaccini fanno male. Sono pieni di veleni. Contro questo Coronavirus molto meglio un bell’antibiotico, un bell’antinfiammatorio. Sa qual è la verità? Voi giornalisti, e dico tutti, da quelli del Tg5 a Travaglio, tutti siete prevenuti nei miei confronti”.
L’ex generale si definisce “un ex carabiniere che vorrebbe far rispettare le leggi. Tra l’altro: con l’Arma non ho più contatti, forse qualche generale può essere invidioso, però quando le pattuglie m’incontrano, beh, vedo gli occhi dei ragazzi illuminarsi. Perché sanno come io vorrei cambiare le cose“.
Ad esempio, uscendo dall’euro: “Dobbiamo cominciare a stamparci una nuova moneta. Pensi che pure Draghi mi ha detto che è d’accordo“. Narra di un incontro in un vicolo a Città della Pieve, in cui l’ex presidente della Bce gli avrebbe rivelato questo. Pappalardo infine rivendica di essere “un artista delle idee e della musica, uno dei più grandi musicisti del mondo. Le mie opere sono state eseguite in luoghi dove avevano accettato solo Mozart e Beethoven. In Vaticano sono considerato un genio illuminato da Dio. Anzi: le anticipo che la segreteria del Presidente Trump mi ha chiesto di comporre qualcosa in suo onore…”.