Il paracetamolo, componente rintracciabile in farmaci da banco di uso comune per curare stati febbrili e/o infiammatori e fungere da antidolorifici, sembra essere tra i principali strumenti utilizzati per tentare il suicidio. I dati, come riporta il Daily Mail, parlano di un suicidio su 5 dovuto ad avvelenamento a seguito dell’assunzione di quantità esagerate di questi farmaci. Ecco che quindi il governo britannico sta pensando di introdurre restrizioni in modo da far scendere questo drammatico trend nel giro di 2 anni.
Attualmente le persone possono acquistare un massimo di due pacchetti di medicinali contenenti paracetamolo, in genere formati da 16 compresse da 500 mg. L’Esecutivo britannico ha però chiesto all’Agenzia per i Medicinali e i Prodotti Sanitari di prendere in considerazione un ulteriore giro di vite. Ha dichiarato infatti che le restrizioni all’acquisto di medicinali a base di paracetamolo hanno portato a una riduzione delle persone che li usano per togliersi la vitam. Nonostante i risvolti positivi però i casi di suicidi sono ancora piuttosto elevati. La strada quindi su cui proseguire è proprio questa: puntare ad ulteriori restrizioni.
LA STRETTA UK CONTRO ABUSO DI PARACETAMOLO
La Strategia Nazionale per la Prevenzione dei Suicidi, pubblicata in data odierna, ha dichiarato che mirerà a ridurre il numero di suicidi entro i prossimi due anni e mezzo e di affrontare i “metodi emergenti”. Il governo, dal canto suo, ha dichiarato l’intenzione di implementare un sistema di allarme nazionale e di monitorare i cambiamenti nelle tendenze per prevenire “tragedie”. Il rapporto ha accertato che l’impiccagione resta il metodo sempre più utilizzato. Infatti impiccagione, strangolamento e soffocamento si sono verificati nel 58% dei suicidi nel 2021. Resta comunque alta l’allerta per i suicidi da avvelenamento da paracetamolo. Il rapporto afferma che: “È necessario fare di più per ridurre l’accesso a questi metodi comuni di suicidio“.
Parte quindi la linea dura del Governo britannico. Il Ministero della Giustizia installerà un certo numero di “celle resistenti ai legacci” a partire dalle carceri a più alta priorità, mentre gli ospedali psichiatrici sono stati invitati a rivedere e implementare le linee guida per “rimuovere i punti di legatura dai reparti”. Ai medici è stato poi chiesto di non prescrivere in eccesso antidepressivi o antidolorifici. In tutta questa ‘campagna’ anti-suicidio è inserito anche, come ha affermato Steve Barclay, Segretario alla Sanità, “l’accesso al sostegno urgente per chi versasse in situazione di bisogno.” Barclay ha poi aggiunto: “È imperativo sostenere le persone prima per evitare che raggiungano il punto più basso.” Intanto dalle statistiche sembrerebbe anche essere emerso che i suicidi femminili stanno aumentando a ritmi maggiori rispetto a quelli maschili, e soprattutto tra le neomamme.