Paragonare i vaccini all’Olocausto è reato. A stabilirlo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato il Tribunale di Amburgo, che ha emesso una ammenda di 1.800 euro nei confronti di un no vax che aveva messo a confronto le camere a gas con le mascherine anti-Covid. In Germania, in tal senso, le affiliazioni tra coloro che si oppongono alla vaccinazione e gli esponenti dell’estrema destra neo-nazista, sono purtroppo sempre più frequenti.



È per questa ragione che il Paese ha deciso di adottare una linea intransigente nei confronti di coloro che minimizzano lo sterminio degli ebrei per esprimere le proprie teorie no vax. “La gente veniva uccisa nelle camere a gas, oggi le persone vengono gasate attraverso le mascherine!”, questo il post su Facebook che è costato una multa ad un uomo, il quale ha tentato inutilmente di difendersi sostenendo di non riferirsi all’Olocausto, bensì alle metodologie di condanna a morte utilizzate negli Usa.



Paragonare vaccini a Olocausto è reato: tanti casi in Germania e non solo

Paragonare i vaccini all’Olocausto è purtroppo divenuta una pratica diffusa, adesso, però, è reato. Coloro che portano avanti tali teorie, dunque, dovranno fare i conti con la magistratura. In Germania e non solo. Anche la Baviera, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, ha annunciato che adotterà le stesse misure in modo da stroncare il più possibile i legami tra estrema destra neo-nazista e no vax.

La lotta della Germania contro l’apologia del nazismo d’altronde va avanti in modo serrato da decenni. Le pene nei confronti di coloro che inneggiano ad Adolf Hitler sono piuttosto severe. Il reato è punito con fino a 3 anni di reclusione, anche per coloro che utilizzano dei simboli come il saluto romano. Adesso il fenomeno si è riversato anche sulla pandemia di Covid-19. Ad esempio, in Baviera verranno sanzionati coloro che utilizzano impropriamente la Stella di David.