Fra i tanti atleti che presenzieranno alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, al via ufficialmente oggi, anche il tiratore di Faenza Jacopo Cappelli. Il classe 1987, ai suoi secondi giochi paralimpici dopo quelli di Londra del 2012, rappresenterà la Romagna nel tiro a segno, e scenderà in campo per la prima volta lunedì prossimo, 30 agosto, per gareggiare nellacarabina 10 m 41. Mercoledì sarà invece la volta della R3, quindi la 50 R7 il 3 settembre e per finire la 50 M R6 domenica 5 settembre. Cappelli cercherà di seguire le orme di Azzurra Ciani, fra le tiratrici più forti della storia paralimpica italiana, e anch’essa originaria di Faenza. Entusiasta il sindaco faentino Massimo Isola, che ha commentato così la partecipazione del suo concittadino alle Paralimpiadi di Tokyo 2020: “La partecipazione di Jacopo Cappelli alle Paralimpiadi di Tokyo – dice – in rappresentanza dell’intera Romagna per la sua disciplina ci rende molto orgogliosi”.



“Poter prendere parte a una manifestazione sportiva di carattere mondiale – ha aggiunto il primo cittadino – corona gli sforzi di un atleta che da anni è sulla breccia in questa specialità e che si è formato, sul fronte agonistico, nelle strutture della città e della Regione, è segno del grande impegno delle associazioni che operano in questo campo. A lui va, da parte mia, a nome di tutta la comunità, un grosso in bocca al lupo per questo che potrebbe essere un secondo tempo di una estate straordinaria per lo sport italiano”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PARALIMPIADI TOKYO 2020, SIMONE BARLAAM E FEDERICO MORLACCHI: “SIAMO PRONTISSIMI!”

Fra i primi atleti ad esordire alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, che scatteranno ufficialmente oggi dopo la cerimonia di presentazione, vi saranno quelli della nazionale di nuoto. L’appuntamento è previsto nella notte che verrà presso l’Acquatic Center giapponese, e gli azzurri saranno ovviamente gli avversari da battere. A Londra 2019, infatti, ottennero 50 medaglie più altre 80 nei recenti campionati europei, e a guidare il gruppo saranno Simone Barlaam, Federico Morlacchi, portabandiera dell’Italia assieme a Bebe Vio e altri. “Siamo prontissimi!”, scrivono i nuotatori sulla pagina ufficiale Facebook della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico.



Roberto Valori, presidente della Finp, ha invece voluto fare il suo augurio personale attraverso il sito ufficiale della Federazione: “Un grandissimo in bocca al lupo non solo da parte mia, ma anche da tutto il Consiglio Federale. Buona Fortuna ad una grandissima Nazionale, dapprima Campione del Mondo poi Europea”. Riccardo Vernole, direttore tecnico azzurro, ha infine aggiunto: “Non ho mai avuto un team così forte, eterogeneo e ambizioso so che tutti si aspettano grandi cose da noi, noi non ci nascondiamo ma quello che accadrà lo potremo scoprire insieme solo durante questi 10 giorni di gare, gli avversari sono molto forti ma noi vogliamo solo guardare avanti nella speranza di non avere rimpianti, la preparazione a Sendai è andata molto bene come da programma”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PARALIMPIADI TOKYO 2020, FARI SU FEDERICO MORLACCHI: “BARLAAM AMICO E AVVERSARIO”

Scatteranno oggi le Paralimpiadi di Tokyo 2020 con la cerimonia d’apertura, preambolo dell’inizio delle gare che invece verranno inaugurate a partire dalla giornata di domani. Tanti gli atleti italiani in gara fra cui Federico Morlacchi, quello che viene considerato il più grande nuotatore paralimpico azzurro. Debutterà in vasca fra due giorni e il principale obiettivo è quello di «Migliorarsi, ovviamente», racconta stamane ai microfoni de Il Messaggero. Sarà una sfida tutta interna per Morlacchi visto che il principale avversario alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 sarà «Il mio amico e compagno Simone Barlaam». L’azzurro, così come tutti i suoi colleghi, viene dal periodo di pandemia che ha di fatto bloccato le competizioni: «Per fortuna, tolto il periodo da marzo a maggio 2020, mi sono sempre allenato. Quello che ci è mancato è la costante gara. Spero che Tokyo passi alla storia come un definitivo ritorno alla normalità».

E proprio per via del covid non ci sarà il pubblico sugli spalti: «E’ una pugnalata al cuore. Quando penso all’entrata allo stadio Maracanà a Rio 2016, mi si accappona ancora la pelle. E’ un peccato pensare che alla mia Paralimpiade da portabandiera non ci sia il pubblico, sarebbe stata la ciliegina sulla torta». Ma cosa significa essere un atleta paralimpico? «Vuol dire essere un atleta a tutti gli effetti. Le uniche differenze di percezione sono quelle tra chi, come me, con una disabilità è nato e chi ci è incappato per incidente o malattia. Quindi tra quelli che ‘non sanno’ cosa hanno perso e coloro che scoprono nuove barriere, ma anche delle marce in più. Lo sport fa un grandissimo lavoro, permettendoti di scoprire al cento per cento i tuoi limiti: il prossimo step dovrebbe essere entrare negli ospedali e proporre sport a chiunque. Spero che quel giorno arrivi presto». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

PARALIMPIADI TOKYO 2020: 115 AZZURRI, UNDICESIMA EDIZIONE PER FRANCESCA PORCELLATO

Le Paralimpiadi di Tokyo 2020 prendono il via ufficialmente quest’oggi, martedì 24 agosto 2021, e, prima di immergerci in questa avventura sportiva sino al prossimo 5 settembre, ne ripercorriamo i principali passaggi storici. Tutto ebbe inizio per merito dell’operato di Ludwig Guttmann, un neurochirurgo tedesco che introdusse lo sport come parte fondamentale dell’attività di riabilitazione dei suoi pazienti dell’Unità Spinale di Stoke Mandeville. In quel periodo, Guttmann curava veterani della Seconda Guerra Mondiale con lesioni spinali e introdusse per loro cure mediche, fisioterapia e lo sport.

Nell’estate del 1948, infatti, sir Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva per consentire ai suoi pazienti di gareggiare nell’ambito di un evento ufficiale e questo accadde proprio in concomitanza delle Olimpiadi di Londra. Nei primi Giochi del 1948 ci furono appena sedici partecipanti (14 uomini e 2 donne), che si cimentarono nel cortile dell’ospedale in sport come il tiro con l’arco. Quell’evento divenne internazionale quattro anni più tardi, quando vi parteciparono veterani di guerra olandesi. La prima, vera edizione delle Paralimpiadi coincise con i Giochi di Roma del 1960.

PARALIMPIADI: COSA ACCADDE A ROMA NEL 1960?

Fu dunque l’Italia a ospitare le prime Paralimpiadi. Come riportano le principali fonti sportive e giornalistiche dell’epoca, sfilarono in occasione della cerimonia di apertura della rassegna ben 400 atleti in carrozzina, provenienti da ventitré Paesi diversi e davanti a una folta cornice di pubblico (parliamo di 5mila spettatori, ndr). Inevitabilmente, complice lo status di nazione ospitante, quella più rappresentata fu quella italiana. Tra le discipline inserite nel palinsesto vi furono il biliardo, il lancio del giavellotto, la scherma, la pallacanestro, il tennistavolo e il tiro con l’arco. L’Italia fece incetta di medaglie, conquistando la bellezza di 28 ori, 30 argenti e 24 bronzi.

Nella storia della manifestazione, Trischa Zorn, statunitense, risulta essere l’atleta più medagliata. La donna, non vedente dalla nascita, ha conquistato 55 medaglie nel nuoto, prendendo parte addirittura a sette edizioni della kermesse paralimpica fra il 1980 e il 2004. Per quanto concerne i nostri colori, è l’azzurro Roberto Marson a essere il più medagliato di sempre ai Giochi paralimpici. Il friulano di Pordenone, paraplegico dopo un incidente sul lavoro di cui è rimasto vittima a soli sedici anni, ha conquistato 26 medaglie fra nuoto, atletica leggera e scherma.

PARALIMPIADI TOKYO 2020: 115 AZZURRI IN GARA

Contestualmente al debutto delle Paralimpiadi di Tokyo 2020, analizziamo la situazione in casa Italia, con ben 115 atleti ai blocchi di partenza di questo attesissimo appuntamento sportivo. I nostri portacolori saranno impegnati in quindici diverse discipline e le donne saranno presenti in numero superiore rispetto ai loro “colleghi” maschi (63 atlete contro 52 atleti). Per giunta, si registrerà il debutto del taekwondo, mentre, per ciò che concerne il sitting volley, la nostra Nazionale femminile ha centrato la sua prima, storica, qualificazione alla rassegna paralimpica.

Inoltre, il judo paralimpico italiano torna a una Paralimpiade dopo 13 anni dall’ultima apparizione (Pechino 2008), anche se il nuoto resta la disciplina con il maggior numero di atleti in gara (29). L’atleta più giovane dell’intera spedizione italiana è Matteo Parenzan, giovane stella del tennistavolo. Per contro, l’agonista con maggiore è Francesca Porcellato, talento immarcescibile del paraciclismo che vanta anche un passato nell’atletica leggera e nello sci di fondo: si tratta, per lei, dell’undicesima Paralimpiade.