E’ Parasite il miglior film dell’anno premiato nella notte degli Oscar 2020. Una sorpresa inaspettata che ha spazzato via ogni sorta di pronostico incoronando a pieno titolo la pellicola del sudcoreano Bong Joon-ho – già Palma d’oro a Cannes – ed entrando a tutti gli effetti nella storia. “Adesso sono pronto a bere”, ha commentato ironico il regista dal palco, ancor prima di sapere che sarebbero state ben 4 le statuette conquistate. Parasite è la prima pellicola non in lingua inglese ad aver vinto l’Oscar come miglior film nei 92 anni di storia del premio assegnato dall’Academy, ma ha vinto la statuetta anche come miglior film straniero e miglior regia nonché l’Oscar andato allo stesso Bong Joon-ho per la miglior sceneggiatura originale. “Siamo felici di vincere questo premio proprio nell’edizione in cui ha cambiato nome, da miglior film in lingua straniera a film internazionale”, ha poi aggiunto felice il regista dal palco. Una vittoria, quella di Parasite, che include anche un piccolo pezzetto d’Italia dal momento che nella colonna sonora del film ritroviamo “In ginocchio da te”, la celebre canzone di Gianni Morandi che non a caso faceva il tifo per la pellicola sudcoreana.



PARASITE, OSCAR 2020: 4 STATUETTE PER L’OPERA DI BONG JOON-HO

Grande l’emozione per Bong Joon-ho che dopo il grande trionfo con la conquista di ben quattro statuette tra le più ambite di Hollywood non poteva non ringraziare nel corso del suo discorso sul palco: “Grazie. È un grandissimo onore. La categoria è passata adesso da quello che era il Miglior film in lingua straniera al Miglior film Internazionale: sono felicissimo di essere il primo a riceverlo con il nuovo nome”, ha commentato. Il regista di Parasite ha ribadito la sua felicità proseguendo: “Voglio applaudire e sostenere la nuova direzione simboleggiata da questo cambiamento. E tutti i nostri adorati membri della troupe e del cast sono qui con noi quindi vorrei ringraziarli con un applauso”, presentando coloro che hanno reso possibile il successo della pellicola e ringraziando tutti i presenti in sala. “E vorrei anche ringraziare tutti quelli che mi hanno permesso di realizzare la mia visione. Grazie. Adesso sono pronto a bere stasera! Grazie”, ha chiosato. Il successo di Parasite è da ricercare proprio nella mescolanza di generi che ha rappresentato alla fine la carta vincente: dramma, film di indagine sociale e thriller. In merito alla trama, il film vede protagonista la famiglia Kim composta dal padre Kim Ki-taek, la madre Chung-sook, il figlio Ki-woo e la figlia Ki-jeong. Tutti vivono grazie ad un sussidio di disoccupazione in un piccolo appartamento, facendo lavori saltuari per sopravvivere. La svolta arriva quando il figlio ha la possibilità di impartire lezioni private di inglese alla figlia di una ricca famiglia sotto falsa identità. Ciò scatenerà una reazione a catena di eventi che porterà i Kim ad insinuarsi nella ricca famiglia Park.

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