Il governo britannico presieduto da Rishi Sunak ha stabilito delle nuove linee guida per i parcheggi futuri, spiegando che gli stessi dovranno essere più ampi per via degli incendi riguardanti le auto elettriche. Queste ultime, inoltre, dovranno essere immerse in delle vasche d’acqua, una volta che prendano fuoco. Come si legge sul tabloid Telegraph, ai ministri è stato detto che i veicoli a zero emissioni comportano alcuni rischi per quanto riguarda i parcheggi interni, di conseguenza le leggi di sicurezza antincendio, che sono datate anni ’60, potrebbero essere ormai obsolete.
A redarre il rapporto, su richiesta dell’esecutivo, è stata la società di consulenza Arup, che ha stabilito una serie di raccomandazioni, scrivendo che esiste un “alto grado di incertezza” sui dati sui rischi di incendio delle auto elettriche e che “non è ancora chiaro” se le loro batterie diventeranno più pericolose con l’età. La stessa società ha inoltre fornito consulenza al governo circa una serie di questioni infrastrutturali, come ad esempio la compensazione delle mancate entrate derivanti dalle imposte sul carburante, consigliando l’introduzione di strade a pedaggio e imposte sul reddito più elevate. Tornando al tema dei parcheggi, le soluzioni presentate riguardano degli spazi maggiori fra un’auto e l’altra di modo che, in caso di incendio, le fiamme non vada ad intaccare più veicoli insieme.
PARCHEGGI PIU’ AMPI CONTRO GLI INCENDI DELLE AUTO ELETTRICHE E L’ACQUA…
Così facendo il lavoro dei vigili del fuoco dovrebbe essere più agevole, e di conseguenza bisognerebbe parcheggiare una vettura a non meno di 90 centimetri/1,2 metri dall’altra. Gli incendi che si sviluppano in un parcheggio coperto possono avere degli effetti devastanti, e basti pensare a quanto accaduto soltanto pochi giorni fa presso l’aeroporto di Luton, a circa 40 km da Londra, dove un rogo, che dovrebbe essere partito da un’auto diesel, ha provocato la distruzione di ben 1.500 auto.
Nel rapporto, infine, si segnala che l’acqua utilizzata per spegnere gli EV potrebbe essere contaminata dalle sostanze tossiche che si trovano nelle batterie, provocando un “impatto ecologico significativo”, di conseguenza la stessa dovrebbe essere contenuta e trattata prima di essere rilasciata nelle acque reflue.