Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, vuole anche i “parenti dei mafiosi fuori dalle liste elettorali”. La sua idea, come riportato da La Stampa, è quella di escludere i familiari fino al quarto grado. “Il vincolo familistico è centrale nella lotta alla criminalità organizzata, quindi deve valere anche per i candidati”, questo è il parere della deputata di Fratelli d’Italia. I casi a sostegno del suo parere non mancano.



L’ultimo, citato proprio dalla diretta interessata, riguarda il boss che a Caivano ha candidato il fratello. In una realtà che già di per sé è considerata problematica e a rischio. “Non voglio dire che se hai un determinato cognome non sei candidabile, ma se non hai rotto i legami con quella famiglia tu non sei candidabile”, ha precisato. La proposta, tuttavia, ha spaccato la maggioranza. Forza Italia infatti ritiene che la misura sia eccessiva, poiché chiama in causa anche persone che nulla a che fare hanno con le organizzazioni mafiose.



“Parenti dei mafiosi fuori da liste elettorali”, critiche alla proposta di Chiara Colosimo

A esporsi contro la proposta di Chiara Colosimo per escludere i parenti dei mafiosi fino al quarto grado dalle liste elettorali è stato Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Forza Italia. “Così come noi rifiutiamo la logica che il sospetto è l’anticamera della verità, a maggior ragione non possiamo far discendere la qualità civica di una persona da una parentela, per giunta lontanissima”, ha fermato. È della stessa idea anche Enrico Costa di Azione: “Non sta costistuzionalmente né in cielo né in terra”. In molti hanno inoltre espresso dei dubbi in merito alle modalità di giudizio su coloro che si sono staccati dalle proprie famiglie legate alla criminalità.



La presidente della Commissione parlamentare Antimafia, da parte sua, non ha tuttavia intenzione di compiere passi indietro. “Ho letto reazioni scandalizzate, ma oggi il controllo sulla parentela fino al quarto grado avviene regolarmente in magistratura. Se vale per loro, deve valere anche in politica”, ha ribadito.